Misha Mullov Abbado – Cross-Platform Interchange

Misha Mullov Abbado - Cross-Platform Interchange

Edition Records – EDN1091 – 2017





Misha Mullov Abbado: contrabbasso, chitarra basso

James Davidson: tromba, flicorno

Mattew Herd: sax alto

Sam Rapley: sax tenore, clarinetto

Liam Dunache: pianoforte, Fender Rhodes

Scott Chapman: batteria

Elad Neeman: percussioni

ospiti:

Nick Goodwin: chitarra acustica in No Strictly Dancing, Pure 100% Nunnery

Rob Luft: chitarra elettrica in Waves, Still, Hidden Morning, Cross-Platform Interchange

Mattew Barley: violoncello in Waves

Yusuf Narcin: trombone basso in Cross-Platform Interchange








Partiamo, per una volta dalla copertina del disco, con una foto che nei colori abilmente anticati e nell’abbigliamento dei giovanissimi musicisti (Camicie a righe, a fiori, gilet) sembra rimandare alle pop band inglesi degli anni Sessanta e Settanta e annuncia una musica elegante, ricca di energia, ben confezionata, di facile leggibilità. Nelle note introduttive Misha Mullov Abbado confessa subito le sue molteplici influenze: ritmi e melodie ispirati dalle tradizioni musicali mediorientali, brasiliane e dell’Europa dell’Est, nonché uno swing “eccentrico” e del jazz funk. Di più, il titolo allude agli abituali spostamenti del ventiseienne leader (ed eccellente contrabbassista, come dimostra il lungo solo del brano d’apertura) attraverso l’intricatissima rete dei trasporti urbani londinesi e, più metaforicamente a un viaggio attraverso i generi e gli stili musicali del mondo. In altre parole non è un jazzista in senso stretto; è un artista dei nostri giorni, abituato a navigare verso molteplici orizzonti sonori. Le sue origini italo-russe, l’avere vissuto sempre in una realtà cosmopolita come quella di Londra, l’ambiente in cui è cresciuto, hanno certo reso naturale questo spirito di libertà artistica


Il suo approccio alla tradizione musicale afro-americana vera e propria contrassegnato da una profonda conoscenza della tradizione, dalle origini al free. Il suo linguaggio jazzistico rivela attenti ascolti di Duke Ellington e, nella scrittura per band, di Charles Mingus (influenze per niente scontate in un ragazzo tanto giovane). Il quarto brano della scaletta, Gromit’s Grand Outing, e il sesto, Pure 100% Nunnery, sono gli esempi migliori di quest’autentica cultura jazzistica. Anche il settimo brano, quello che dal titolo al disco, ha, soprattutto nelle prime battute, deliziosi odori che rimandano l’ascoltatore alla musica del Duca.


Fra gli altri brani vanno ricordati la divertente No strictly dancing, un tema di vago sapore western con un arrangiamento, appunto, molto mingusiano, e il sognante Waves.


I punti forti della proposta musicale del giovane compositore (le otto tracce sono tutte scaturite dalla sua penna) sono l’abilità nella conduzione del gruppo, l’equilibrio che sa trovare fra scrittura (pur predominante) e parti improvvisate, il bel suono che la band riesce sempre a esprimere, la capacità “narrativa”, in altre parole le limpide linee melodiche che innervano ogni brano. Tanto che, forse, non è incongruo immaginare per Mullov Abbado un futuro da grande compositore di colonne sonore.


Si rimane però, alla fine, con una sensazione d’incompiutezza. Cross-Platform Interchange è un ottimo disco, ben costruito e ben suonato, ma non pare andare oltre un elegantissimo mainstream. Recensendo qualche mese fa il primo disco di Mullov Abbado, The New Ansonia, Fabio Ciminiera parlava, sul nostro portale, dell’«(…)aspirazione del contrabbassista a trovare una Terra di Mezzo musicale dove far convergere i suoi eclettici interessi, la ricerca di una espressione capace di porsi al di là dei generi. Il disco appena realizzato è un primo passo in questa direzione: generi, suggestioni e riferimenti sono senz’altro visibili, ma si scorge, allo stesso tempo e in modo palese, l’intenzione di muovere verso un linguaggio capace di accogliere gli spunti di partenza per trasformarli in qualcosa di diverso.»


Dato anche il brevissimo intervallo di tempo fra l’uscita dei due dischi possiamo dire che il viaggio è, ancora, solo all’inizio.


Misha Mullov Abbado ha senz’altro il talento e la cultura musicale per arrivare più lontano.