Mazzù/Troja/Branciamore – Broad-ways

Mazzù/Troja/Branciamore - Broad-ways

ACK Records – 04 – 2017



Giancarlo Mazzù: chitarra

Luciano Troja: pianoforte

Francesco Branciamore: batteria






Titolo bi-senso che è intuitiva dedica ai grandi passaggi dello storico musical di Broadway – e più che implicita licenza ad abbordarle secondo liberi schemi: così in effetti si è operato in un già ampissimo ricorso repertoriale in realtà nient’affatto nuovo, e su cui si sono già operosamente cimentati in gran numero jazzmen (e -women) d’eterogenea estrazione, con svariate tipologie d’approccio, nella persona di più o meno autorevoli esponenti strumentali e/o del cantato.


Nella gestazione del presente lavoro (e nelle sintetiche note introduttive) si pone l’accento sul melting tra influssi di gusto europeo e le matrici afroamericane di una certa tradizione folk, tutto confluente sull’evoluzione del concetto di jazz dell’epoca, di cui si fece vettore (anche) il mondo spettacolare di Broadway, e ad animare questa tematica operazione un trio bass-less i cui componenti sono stati già più volte oggetto di attenzioni su queste pagine, il cui incontro in studio risale in realtà alla fine del 2009.


Di fatto l’ascolto confermerà la varietà di guise (e licenze) con cui i materiali, per lo più d’ormai estrema popolarità, sono trattati da parte dei tre: se in alcuni casi, pur nell’immediata riconoscibilità del tema, se ne opera una inventiva rivitalizzazione, in altri se ne può rilevare un approccio apparentemente tradizionale, quando non arcaicheggiante, ma non di rado le licenze prese sconfinano verso una dimensione ludica di tratto diretto, in una forma rispettosamente disincantata e tatticamente smaliziata; peraltro che in più passaggi si assiste al sopravvento di trovate alquanto personali di limitata formalità entro una sorta di cornice da presa diretta.


Si sviluppano così formule amichevoli intessute di licenze e digressioni formali, non prive di carattere d’intesa privata: fatti salvi i colti richiami, Broad-ways assume in buona parte connotati poco ufficiali, considerazione avvalorata dai giochi frizzanti e da tutta una serie di trovate nel giocare sugli strumenti.


Conferendo a più riprese un’allure globalmente sghemba e nochalant all’operazione, il bilancio di questa esita nell’attestarsi nella dimensione di un gioco privato e d’atmosfera amicale.