UR Records – 2017
Paolo Malacarne: tromba, flicorno
Andrea “Jimmy” Catagnoli: sax alto
Andrea Baronchelli: trombone, effetti
Michele Bonifati: chitarra elettrica, effetti
Filippo Sala: batteria, percussioni, microkorg
Cosmogonia mingusiana e caos prog è il tema iniziale di Like a Lonely Stone, brano d’apertura di Clock’s Pointer Dance. In questo pezzo introduttivo ci sono i prodromi di quello che ascolterete nell’intero disco: passato e presente, riformulati attraverso strumenti contemporanei per definire suoni e strutture narranti. Giovani e tosti il quintetto Clock’s Pointer Dance hanno dato alle stampe un disco composto da otto brani originali nella stesura attribuiti e spartiti tra di loro. Clock’s Pointer Dance sono una formazione anomala, privi come sono del basso e con la chitarra quale strumento armonico. La batteria ricopre un ruolo omnicomprensivo, di spinta, di forza e creatività. Detta la tensione all’interno del gruppo e i cambi di tempo e direzione. I fiati alternano fasi aggressive con momenti di quiete e riflessione (Ti voglio bene Pupazzo di neve). Siamo alle soglie tra contemporary jazz e rock venato di prog. Ma ci sono anche momenti in cui il folk viene piegato al loro sentire mutuando una ballata balcanica in uno scherzoso e moderno gioco armonico (Da Consumarsi). A Fish restituisce appieno il senso di inquietudine tranquilla che può dare un pesce che si rigira nel suo acquario o nell’immenso e pericoloso circo marino: spurie elettriche e schitarrate rock sono li a sottolineare l’instabilità e la bellezza della sua libertà. Più struggente, melanconico e decadente è Calle 158y51. Una sorta di tango acido scandito da un sax dal suono sofferto ed emozionante che diviene preda di controtempi e colpi di batteria che ne alterano e velocizzano la parte finale. Play, invece ha una forma da suite, su cui è costruita una trama che si dilata nel tempo e lascia che ogni singolo strumento si esprimi in assolo per confluire poi in esplosioni corali, interconnesse le uno con le altre. Forse è il pezzo più affascinante di un disco che rivela spunti interessanti e una progettualità fresca e innovativa.
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