Andrea Centazzo/Giancarlo Schiaffini/Sergio Armaroli – Trigonos

Andrea Centazzo/Giancarlo Schiaffini/Sergio Armaroli - Trigonos

Dodicilune Dischi – Ed 402 – 2018



Andrea Centazzo: percussioni, malletkat, campionature

Sergio Armaroli: vibrafono

Giancarlo Schiaffini : trombone









Triangolazione di personalità che suggeriscono senza equivoci una collocazione creativa entro un’arena sperimentante, Trigonos vanta ed espone nomi già consolidati della nostra avanguardia cui non si può disconoscere anche ruolo testimoniale.


Il lavoro conferisce peraltro un’idea delle traiettorie ulteriori attraversate dal movimento e dai profili individuale dei suoi attori, riuscendo il soundscape alquanto distante da una certa idea, quanto meno storica, del comunque ampio ad eterogeneo movimento free, e di fatto maggiormente connesso alle sue più nuove esternazioni.


I materiali nel loro avvio sono in effetti conformati da un gioco percussivo smusso per forza d’impatto e formalmente incruento: in termini partecipativi diremmo che la partita sia giocata in ampia quota tra i metalli e le campionature di Centazzo e le lamine di Armaroli (affidando al vibrafono le più lineari tracce solistiche e alle percussioni un più articolato ruolo scenografico), conferendo all’interplay una connotazione fluida – o non raramente “liquida” – in termini di suggestione timbrica, interpuntata o spezzata dalle affabulanti esternazioni del grave e saettante ottone di Giancarlo Schiaffini, la personalità qui meno espressa ma più direttamente correlata ad un’espressione free canonicamente riconoscibile, che impronta di bellicoso spunto i passaggi in cui assume un vivido ruolo interventistico.


L’impianto denuncia una fragilità che avvalora l’assunto preliminare del lavoro quale «imperfetto equilibrio di tre artisti che viaggiano e cercano insieme» (risultando forse meno percepibile l’elemento “trasgressivo” dei riferimenti ispirativi), e si sospende ogni valutazione particolarmente sulle “derive cosmiche” della ricerca del titolato Centazzo, di pittoresca tinta orientaleggiante ma di fiacca o punta valenza polemica, persistendo un così connotato scenario sonoro per lo più distante dalle violenze o scabrosità di certe espressioni del free, piuttosto esitando in un mobile gioco d’interazioni e fluente action-playing di non poco (ed insolito) spunto metafisico: l’investimento entro una siffatta operazione costituisce comunque un ulteriore atout nel consolidare l’impegno sperimentante della label salentina, che ulteriormente implementa di nomi forti il parterre in crescita del proprio importante e progettuale braccio avant-garde.



Link di riferimento:

Teaser: https://www.youtube.com/watch?v=GspU9zwr7EY


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