Notami Jazz – NJ019 – 2017
Walter Pignotti: chitarra
Emanuele Evangelista: pianoforte
Gianludovico Carmenati: contrabbasso
Michele Sperandio: batteria
Otto composizioni originali di Walter Pignotti costituiscono l’ossatura di ZeroZen, il disco di debutto del Wasabi Quartet. Il riferimento di partenza è la sintesi disegnata da Pat Metheny per i suoi dischi degli anni Settanta e Ottanta: nella ricetta di Pignotti, lo spirito cantabile viene ornato con aggiunte accurate di melodia tipicamente italiana (Squarti) e qualche pizzico di “modernità” (come, ad esempio, in Sos e in Guacamole). Accenti ritmici provenienti dal rock e dal drum’n’bass, una certa vena svenssoniana, qualche spunto riconducibile ai Radiohead e altri elementi disseminati con discrezione negli arrangiamenti e negli assolo permettono al quartetto di arrivare ad un risultato in grado di non schiacciarsi sulle matrici di partenza e di confezionare un disco fluido e scorrevole all’ascolto.
La partenza incalzante de L’uomo Mosca, traccia di apertura del lavoro, e l’approdo melodico sul quale si sviluppano gli assolo offrono le coordinate per comprendere il percorso intrapreso dal quartetto. I vari ingredienti sono sempre a disposizione della formazione, sia nella scrittura di Pignotti che nell’utilizzo da parte dei singoli musicisti: senza troppe paure e, anzi, con una certa curiosità nei confronti della reazione musicale innescata, i quattro continuano per tutto il disco a mettere a contatto le diverse suggestioni e a cercare di utilizzare reminiscenze e intenzioni personali come spezie per arricchire il discorso.
Il quartetto dialoga con rispetto reciproco e intreccia con equilibrio le linee dei quattro strumenti per tutto il corso dei quarantasette minuti di ZeroZen (basta riordinare le sillabe per ottenere il secondo richiamo alle spezie presente nel lavoro, oltre al wasabi). Un pimpante, senza troppi cali di tensione e suonato con entusiasmo.
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