Rudi Records – RRJ 1035 – 2017
Daniele Cavallanti: sax tenore, flauto ney, composizioni
Francesco Chiapperini: sax alto, clarino basso, flauto
Gabriele Mitelli: cornetta, pocket trumpet
Emanuele Parrini: violino
Pasquale Mirra: vibrafono
Silvia Bolognesi: contrabbasso
Tiziano Tononi: batteria, percussioni, gong, composizioni
Progettuale associazione datante già oltre un trentennio, Nexus non è l’unica realtà gemmante dalla frequentazione del sassofonista Daniele Cavallanti e del batterista-percussionista Tiziano Tononi: testimoni fattivi degli anni del jazz-rock e della fusion (di quando non era ancora una scappatoia – a posteriori imbarazzante), alla decima esperienza discografica in questa formula-base qui tornano a condividere l’onere compositivo, arruolando esponenti solidamente affermati dell’italica “avant-music”.
Consistente ma non per questo costrittiva la regia in tandem sostenuta tra l’ancia di brace di Cavallanti ed il drumming serrato, a tratti implacabile di Tononi: l’ensemble si concede ampia libertà stilistica , con ampio credito agli individuali talenti e alle predilezioni espressive delle singole, affermate personalità in gioco (ed apparirà superfluo rispolverare i tratti identitari dei Mirra, Parrini, Bolognesi etc.), sviluppando i materiali tra vigorie corali versus stanze individuali, queste ultime suggestive ma probabilmente meno determinanti rispetto alle energie d’insieme, abili in costruzioni spettacolari che non mancheranno d’evocare anche gloriose formazioni d’oltreoceano, in primis le forze “black” gravitanti nell’orbita AACM, non mancando affatto di conformare un soundscape di formula originale, cangiante ed energicamente sfaccettato, e di non rara tempra catartica.
Compiuta e gratificante esperienza in cui forze del jazz nostrano si coagulano confrontandosi senza complessi (o tratti) d’inferiorità rispetto alle controparti della “homeland” del jazz, Experience Nexus! esita in un patchwork virulento ed immaginifico su cui riflettere, e tornare con l’ascolto, oltre al valore aggiunto dell’ulteriore conferma di qualità da parte del catalogo Rudi records, di strategico e mai fatuo eclettismo.