Alfa Music – AFPCD157 – 2017
Giovanni Guaccero: pianoforte, composizioni
Barbara Piperno: flauto, voce
Marco Ruviaro: chitarra 7 corde, mandolino
ospiti
Rosalia de Souza: voce
Gilson Silvera: percussioni
Nato negli ultimi decenni dell’Ottocento nelle strade e nei locali da ballo di Rio De Janeiro, il choro, come d’altronde tutta la cosiddetta Musica Popolare Brasiliana ha oggi un pubblico vasto e affezionato fra musicisti e ascoltatori del mondo intero. Alla sua delicatezza malinconica e ai suoi protagonisti carioca il regista finlandese Aki Kaurismäki ha dedicato un lungometraggio davvero bello, Brasilerinho. Anche in Italia questa musica raffinatissima ha cultori, meglio dire innamorati, d’eccellenza come Gabriele Mirabassi, Stefania Tallini o il grande clarinettista Corrado Giuffredi. Fra essi c’è Giovanni Guaccero, musicista dalla grande apertura mentale, impegnato in ambito classico-contemporaneo e insegnante della Scuola Popolare di Musica del Testaccio a Roma.
Suo è questo progetto realizzato insieme al duo italo-brasiliano del Choro da Rua.
Si tratta di dodici brani che esplorano non solo il mondo del choro ma che si avventurano anche nei mondi, peraltro contigui del samba della bossa nova. Non a caso fra gli autori che maggiormente hanno influenzato il compositore, ci sono tanto Pixinguinha come Tom Jobim, Chico Barque come Egberto Gismonti, Hermeto Pascoal come Guinga. Un ventaglio di suggestioni, quindi, che abbraccia tutta la musica brasiliana.
Il risultato finale di questa ricerca e di questa lunga frequentazione è semplicemente delizioso. Tutto il disco è intriso di delicatezze armoniche e melodiche, di colori sfumati e malinconici, di una bellezza un po’ classica. «In questi brani c’è dentro la mia vita», scrive Giovanni Guaccero nelle note di copertina. Quest’urgenza interiore si sente, fin dal primo ascolto; non si ha mai l’impressione di essere di fronte un disco di routine, a un esercizio stilistico. Fra le tracce più belle Valsa Triste, Chorando de Novo e quella che dà il titolo al disco. Ovviamente, all’altezza tutti gli interpreti.
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