Gavino Murgia Megalitico 4et – Endless

Gavino Murgia Megalitico 4et - Endless

Abeat Records – ABJZ 176 – 2017





Gavino Murgia: sax soprano, sax alto, sax tenore, sax baritono, launeddas, percussioni

Luciano Biondini: fisarmonica

Michel Godard: tuba, basso elettrico

Patrice Heral: batteria, percussioni, live electronics






Una spirale roteante tra tradizione e sguardi al presente, tra visioni ancestrali e sintesi moderne. Gavino Murgia la riporta sulla copertina e la schematizza con il titolo del disco, Endless: insieme al contributo partecipe e prezioso di Luciano Biondini, Michel Godard e Patrice Heral, il sassofonista riesce a mettere insieme tutti gli elementi e a tenerli legati con equilibrio del tutto naturale ed efficace. Il racconto dei dieci brani contenuti in Endless unisce larghe e comode ballate come Per una madre e la sostenuta e veloce Power play, l’atmosfera riflessiva di Ferma l’ali e l’esplosiva circolarità di Africa sky. Non manca lo sguardo a due dei maestri del jazz come John Coltrane e Miles Davis, chiamati in causa rispettivamente con la ripresa di India e All Blues. Per arrivare alla conclusione costituita dalla omonima Endless – brano dal passo pacato – e dalla travolgente “sarabanda” di Wild stories. In ogni frangente, la chiave di lettura utilizzata da Murgia è unire la versatile attitudine dei musicisti e la loro curiosità: la loro disposizione, sin dalla scelta degli strumenti e dall’approccio stilistico, a cercare un ponte naturale tra elementi diversi, a recuperare e reinterpretare stilemi per approdare a nuove situazioni sonore, ad unire il valore della tradizione e la necessità dell’evoluzione.


I temi proposti diventano un binario sicuro per i quattro, per la loro interazione e per gli assolo che ciascuno esegue: la sintesi raggiunta è musicale, la varietà viene ottenuta attraverso un percorso fluido e significativo, mai forzato, sempre denso di tensione espressiva e contenuti.


Il risultato è nella musica sempre convincente del quartetto, ricca di accenti e sfumature, animata da un pensiero convincente, capace di accendere reminiscenze di un passato lontano, quasi mitologico, e di suscitare, immediatamente e allo stesso tempo, sensazioni attuali e moderne. La vasta gamma di strumenti utilizzati, il ruolo armonico affidato alla fisarmonica, l’abilità nel sostenere e rilanciare le linee melodiche e, non ultima, la confidenza reciproca nata dalle varie collaborazioni rendono ancora più oliato e preciso il meccanismo del quartetto e danno così ancor più coerenza al lavoro realizzato da Murgia, Biondini, Godard ed Heral.



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