Nils Økland Band – Lysning

Nils Økland Band - Lysning

Hubro Music – Hubro CD/LP 2598 – 2017




Nils Økland: Hardanger, viola d’amore, violino

Rolf-Erik Nystrøm: sax alto, sax baritono

Sigbjørn Apeland: harmonium

Håkon Mørch Stene: percussioni, vibrafono, chitarra elettrica

Mats Eilertsen: contrabbasso







Sembrerebbe che l’iperattiva label norvegese Hubro music, nella più recente (e alquanto frenetica) elaborazione di catalogo, stia reclutando, o richiamando, una serie di corposi artisti già transitati entro forti etichette quali ECM, Jazzland e Rune Grammofon, per conferir loro spazi autoriali ed espressivi di tratto probabilmente più personale.


Sembra così particolarmente il caso del violinista Nils Økland, poeta avant-folk (con tutti i limiti della categorizzazione) apprezzato con il suo ensemble nel recentissimo e suggestivo Kjølvatn (ECM 2016), di fatto in coda ad una considerevole serie di prove personali e partecipazioni altamente titolate, e dal precedente album con coerenza si persiste nel carattere, pregno di evocazione naturalistica e preziosa tradizione, di una sensibilità scenica rorida di tradizione a perdita di memoria umana, della mistica spontanea nascente dalle primigenie interazioni uomo-ambiente.


Dallo splendido albeggiare nelle decise tinte pastello di Drøm, di cui persiste il carattere rappresentativo nella quieta, eponima Lysning, il sound si ricarica nella vibrazione tellurica e carnale di Flukt o Skumring, guadagnando nell’epilogo peculiare carattere drammatico nella sonorità sfumate e nebulose indugianti sul limitare di un misterico portale nella conclusiva Sikt.


Ancora una volta è stata enfatizzata (non una novità nella discografia di quest’àmbito) la singolare riverberazione, o insomma la rilevanza acustica della location, nel presente caso gli spazi entro la secolare pietra di Ostre Toten, luogo di culto dell’area di Oppland: in apparenza semplici, e se possibili ancora più essenziali gli ingredienti posti in iterazione, condotti dall’imperiosità timbrica e dalla nobiltà semplice nelle composite note simpatetiche dello Hardanger, incanalante il sound verso un amalgama timbrico cui convergono le volute dello harmonium e delle ance e l’incedere discreto del corpo percussivo di altri strumenti dell’ensemble.


Non nuovissima, ma sempre speciale formula in cui s’avvicendano arcaicità non lineare ed empatico interplay, quella dispensata nei solchi (e nel respiro) di Lysning non tende ad alcun affrancamento dal filone, contribuendovi anzi con singolare spoliazione di segni, esplicitando il valore ed il potenziale massimali della memoria archetipica e del Mito.



Link correlato: www.nilsokland.no