Caligola Records – Caligola 2228 – 2017
Claudio Cojaniz: pianoforte
Come i due dischi precedenti, anche questo Stride volume 3 per piano solo è un lavoro pregevole e di forte intensità emotiva. Cojaniz ha di suo una profonda voce blues che rende originale e particolare la sua musica anche in presenza di cover e standard (I loves you Porgy), repertori praticati nei dischi precedenti e presenti anche in quest’ultimo registrato dal vivo e suonato su uno Steinway del 1890. La sua è musica intrisa di poesia: le note di Gershwin subiscono la ponderata lentezza di una lirica, mentre il blues gonfia con note strascicate gli umori di Nobody knows you when you’re down and out. Cojaniz entra nelle viscere del pezzo, s’immedesima e reagisce improvvisando emozioni e sofferenze. In lui si è diradata l’incalzante aggressività ritmica di un tempo per dare maggior sfogo ad un intimo minimalismo narrante. Gracias a la vida, Il nostro concerto e il “suo” Toni, ne sono l’espressione massima e rappresentano un cambio di direzione all’interno della performance dove a brani jazz alterna delle “canzoni” brillanti nelle cromie ed intrinsecamente melodiche. Su un piano similare si posiziona il folk balcanico di Jovano, Jovanke e l’immortale Michelle dei Beatles. Resta di fatto, come base della sua musica un constante richiamo alle radici del jazz, al beat primordiale di natura afro che si riflette nel suo pianismo: i tasti come tamburi, pestati da dita e umori sempre più blues (African flower, ‘Round Midnight e Just a gigolo). Consigliato!
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