Francesco Cafiso Nonet – We play for tips

Francesco Cafiso Nonet - We play for tips

Eflat Records – 2017




Francesco Cafiso: sax alto, flauto

Marco Ferri: sax tenore, clarinetto

Sebastiano Ragusa: sax baritono, clarinetto basso

Francesco Lento: tromba, flicorno

Alessandro Presti: tromba, flicorno

Humberto Amésquita: trombone

Mauro Schiavone: pianoforte

Pietro Ciancaglini: contrabbasso

Adam Pache: batteria





New Orleans ha lasciato una traccia indelebile nella vita di Francesco Cafiso. Sicuramente dal punto di vista artistico e umano nulla è stato più come prima. Quei ricordi adolescenziali adesso affiorano prepotentemente, in età matura, sotto forma di musica. È un sound americano, lontano da certi suoi lavori adagiati sul mediterraneo. Qui c’è tensione, stridio di fiati, vecchie e inesauribili battle all’ultimo respiro (20 cents per note), tirate fino allo spuntare dell’alba. C’è Marsalis e Armstrong, una linea continua tra due trombe, un ponte tra passato e presente, tra due New Orleans, che Cafiso racconta in due pezzi, Blo-Wyn’ e Pops’ Character. Quello dedicato a Marsalis si apre al ritmo di una marching band che si districa in mezzo al traffico e clacson di una New Orleans idealizzata e moderna nella sua sintesi passata, tra neo bop e jazz contemporaneo; la dedica ad Armstrong ha invece il carattere sordinato di una tromba che si fa spazio tra rivoli di dixieland e panorami da big band anni Trenta. Swing a palate e assolo precisi e diretti. Un nonetto efficace, mediazione tra gli hot five e un large ensamble. I dieci brani di We Play For Tips sono tutti originali e firmati da Cafiso, tra cui cinque inediti. La loro dimensione live valorizza molto lo scrupoloso lavoro fatto con gli arrangiamenti da Cafiso e dal bravo Mauro Schiavone. La sezione ritmica pulsa come un treno e i fiati si alternano negli assolo garantendo nello stesso tempo suono d’insieme e variazioni cromatiche. Il pianoforte lega le due sezione con fini cuciture e interventi armonici equilibrati a metà strada tra Count Basie e Tadd Dameron (16 minutes of happiness). Consigliato!



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