Jando Music / Via Veneto Jazz – VVJ 121 – 2018
Roberto Tarenzi: pianoforte
James Cammack: contrabbasso
Jorge Rossy: batteria
Pianista dal talento puro, Roberto Tarenzi supera in modo brillante la fase di rivelazione emergente per realizzare un disco in piano trio maturo e intenso come testimonia, immediatamente, la scelta di “convocare” due musicisti dal curriculum solido, glorioso e di altissimo profilo internazionale come James Cammack e Jorge Rossy – gia collaboratori, rispettivamente, di Ahmad Jamal e Brad Mehldau per rimanere solamente nell’ambito dei grandi pianisti.
E le undici tracce di Love and Other Simple Matters mettono in chiaro le intenzioni di Tarenzi: uno stile corposo e duttile, in grado di alternare leggerezza e impeto e di dialogare con la sterminata letteratura che il formato del piano trio ha prodotto nel corso di oltre un secolo di jazz. Un confronto che si sviluppa in modo aperto e franco: gli interventi di Tarenzi sugli standard sono estremamente personali, tali da portare ad esecuzioni fresche e mai scontate, mentre gli originali riflettono lo studio e gli insegnamenti dei grandi maestri, la pratica sul campo e lo sviluppo di una sicura presenza sonora. Un confronto, come si diceva, serrato e attento a mantenere in equilibrio il rispetto per la tradizione con la voglia e la necessità di affermare il proprio punto di vista: la presenza di Rossy e Cammack aiuta e sprona il pianista, lo stimola a trovare soluzioni utili ed efficaci e ne rilancia ogni spunto con la maestria e l’esperienza accumulata negli anni. Ne viene fuori un disco completo sotto ogni punto di vista: Tarenzi si rivolge e intriga tanto l’ascoltatore più distratto quanto l’appassionato esigente, attraversa con piglio e convinzione le sfumature espressive scaturite dall’incontro di pianoforte, contrabbasso e batteria e trova ogni volta argomenti validi per snocciolare grappoli di note o per disegnare trame delicate e rarefatte.
Tarenzi, Cammack e Rossy dominano con grazia il materiale: le complessità di un moderno disco di jazz diventano il punto di partenza per articolare un discorso scorrevole e sempre ricco di significato. Nella voce del trio si uniscono eleganza, trasporto e rispetto reciproco: assoli e temi vengono interpretati con forza pertinente e sobria, vengono cantati da tre musicisti dediti, brano dopo brano, ad una costruzione musicale convincente e rigorosa.
La sintesi tra stimoli, in potenza, opposti rende la misura del risultato ottenuto dal trio. Una gestione complessiva sempre dinamica mette al riparo da eventuali cali di tensione e passaggi ridondanti: l’equilibrio è sempre messo in discussione ma viene ripreso e mantenuto con sicurezza nel corso del disco.
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