Foto: la copertina del libro
Giuseppe Ferdico. Jazz a Milano
Pegasus Edizioni – 2017
Come sanno bene i visitatori di Jazz Convention, Giuseppe Ferdico è un intraprendente appassionato di jazz: segue i concerti che si svolgono a Milano da oltre quaranta anni e, poco alla volta, si è avvicinato al mondo del jazz milanese, in primo luogo per mezzo di Europa Radio Jazz e poi avvicinando e entrando in confidenza con i musicisti e gli operatori della città lombarda. Negli ultimi anni, poi, ha preso il coraggio a due mani e ha iniziato a scrivere i suoi ricordi di spettatore – sempre «dalla parte del pubblico», come ama ripetere – e ha cominciato ad organizzare concerti ed eventi dedicati alle diverse stagioni del jazz milanese, affiancando i nomi storici alle nuove leve e facendo leva sulla propria passione per coinvolgere un numero sempre crescente di spettatori, appassionati ma anche “neofiti” al primo incontro con il jazz.
Il suo libro, Jazz a Milano, è esattamente il frutto e la ragion d’essere del suo modo di vivere il jazz e la musica. È il racconto coinvolto e partecipe di avvenimenti, un dialogo con il lettore costellato di dischi ascoltati, di concerti seguiti e di personaggi incrociati e intervistati. Giuseppe Ferdico spazia così attraverso i decenni grazie ai ricordi e alle interviste, e ci offre una storia del jazz milanese che prende le mosse da Gorni Kramer e arriva fino ai giorni nostri. Una visione soggettiva e partecipe: pagina dopo pagina, il lettore condivide le esperienze del “padrone di casa” e, in pratica, si siede a fianco a lui come spettatore o come ascoltatore.
Le storie si intrecciano le une con le altre come a voler riprendere le sensazioni provate durante i concerti, i pensieri scaturiti di fronte al palco. Nonostante la suddivisione in tre sezioni, il libro mantiene alcuni elementi sempre presenti, come fili narrativi: la vicenda di Europa Radio Jazz, su tutte; la passione per un jazz riconoscibile come tale, ancor prima che tradizionale o mainstream; l’inclinazione verso le voci del jazz. Spunti che tornano nei capitoli – brevi e concisi – di cui si compone il libro e che diventano utili per dare coerenza ai vari momenti del testo e per non spiazzare mai chi legge. Ed è forse quest’ultima la principale preoccupazione di Ferdico: non lasciare indietro nessuno, non dare nulla per assodato ma spiegare, con note e rimandi, ogni punto per quanto possibile e sempre con l’attitudine paziente e disponibile dello spettatore che si è posto, a sua volta, le stesse questioni e riporta la propria risposta, maturata sul campo.
Il sottotitolo del volume recita «Concerti, dischi, radio, interviste» e sono gli strumenti con cui Ferdico conduce il discorso secondo una prospettiva del tutto personale e irripetibile. Jazz a Milano riporta la storia di una passione per il jazz nata assistendo alle trasmissioni del Musichiere e che si è sviluppata nel corso degli anni con curiosa ed immutata passione.
Segui Fabio Ciminiera su Twitter: @fabiociminiera