ECM Records – ECM 2588 – 2018
John Surman: clarinetto basso, sassofoni
Nelson Ayres: pianoforte
Rob Waring: vibrafono
John Surman; il pifferaio magico, l’incantatore di serpenti, il cantastorie. Anche le sue foto suggeriscono sempre di più quest’idea di vecchio fiabista del Nord. A suo stesso dire, per quanto tenti di essere un improvvisatore astratto, le vecchie melodie inglesi e la sua anima nordica continuano a soffiare dai suoi strumenti. Su questa dicotomia poetica Surman ha eretto sempre bellissimi edifici musicali.
Quest’ultimo “Invisible Threads” conferma tutte le caratteristiche dell’arte del musicista di “Edge of Illusion”. La bellezza melodica e del suono, l’apertura mentale verso altre esperienze. Suoi partner (alla pari) sono in questo disco il pianista brasiliano Neson Ayres, jazzista ma anche collaboratore di tanti grandi della canzone carioca e il vibrafonista Rob Waring, docente “classico” al conservatorio di Oslo. Ai voli lirici del leader i due aggiungono un quid importante di leggerezza e delicata, sognante astrattezza. Tutti i brani sono firmati da Surman salvo il delizioso Summer Song, scritto dal pianista, che fa pensare a un choro. L’influenza dell’immenso patrimonio musicale brasiliano si avverte vomunque in più di un brano (Pitanga Pitomba, Automn Nocturne). Notevole anche The Admiral, aperto da un dialogo delicato e onirico fra clarinetto basso e marimba e che pare evocare lontane memorie di storie di mare. Il disco è comunque una scatola sonora ricca di musiche varie (jazz, suoni indonesiana, tradizioni europee)
Un buon lavoro, anche se aggiunge poco al tanto che già si sapeva del grande Surman. Parlare di splendida routine può definirne bene l’essenza.
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