Lhobomusic – 2017
Gianluca Vigliar: sassofoni
Francesco Fratini: tromba
Luca Fattorini: contrabbasso
Marco Valeri: batteria
Fragia si muove sull’impianto del quartetto pianoless con sassofono e tromba: una formazione tradizionale, riletta secondo diverse prospettive. Gianluca Vigliar parte dalla grande letteratura del combo e ne reinterpreta in maniera spontanea le diverse manifestazioni: nelle sette tracce contenute nel disco ritroviamo tanto le atmosfere più vicine al bop e, quindi, alla lezione Gerry Mulligan e Chet Baker, tra i “capostipiti” di questa “linea”, e lo sguardo alle esplorazioni modali e del free. Soprattutto, però, si sente l’aderenza sincera e convinta al materiale proposto: ne deriva così un utilizzo fresco e concreto della tradizione e, allo stesso modo, una spinta ritmica sempre trascinante. Un ulteriore contributo arriva dalla scelta di presentare una registrazione che riflette le sonorità dei dischi del passato. Sono tutti elementi che compongono un accento emotivo utile per suscitare l’interplay all’interno del quartetto e tenere sempre vivo il racconto musicale offerto agli ascoltatori.
Il confronto tra passato e presente, tra riferimenti ai grandi maestri e intuizioni personali, diventa perciò il motore delle tensioni e degli impulsi portati dal sassofonista in questa sua avventura musicale. E, ancora, la libertà causata dall’assenza dello strumento armonico e il rigore necessario per ovviare a quel “vuoto”. Le tessere che formano il puzzle si incastrano e si compongono tra loro con modalità diverse a seconda dei casi, accendono connessioni e rivelano lo studio e la pratica, l’ascolto e al passione per le varie stagioni del jazz e in particolare, di questo tipo di combo. Se il disco è solido sotto molti punti di vista, l’interplay tra i quattro è di sicuro una delle chiavi che permette questo risultato: via via che scorrono le tracce, si possono intuire gli scambi di sguardi di intesa e di attesa, si può immaginare il linguaggio sottinteso dei movimenti che producono il suono. La costruzione corale di buona parte del materiale è diretta conseguenza di tutto questo: se la maggior parte dei brani è firmata da Gianluca Vigliar, si avverte, senza dubbio, la partecipazione collettiva e democratica di tutti i musicisti al lavoro. Ai cinque temi scritti dal sassofonista si aggiungono Slalom G.R.A., composta da Francesco Fratini, e Apokalypto, firmata da Valerio Vigliar, pianista e compositore di colonne sonore, oltre che fratello del leader. Il filo logico resta però saldo e il complesso dei brani presenta una visione sfaccettata ma coerente da parte del quartetto.
Dalle pulsioni sostenute e incalzanti di Quartibus alla morbidezza di Allur, unica ballad presente nel disco, passando per le sospensioni narrative di Apokalypto e per lo sguardo più vintage di Flying, si confermano sempre le impressioni che arrivano dirette dal primo approccio con Fragia, il brano che apre e da il titolo al disco e che accoglie l’ascoltatore nel mondo sonoro del quartetto di Gianluca Vigliar. Un percorso alla ricerca di soluzioni personali dove si intrecciano l’intenzione di esplorare con convinzione le tante possibilità presenti nelle pieghe del quartetto pianoless e la voglia di utilizzare la tradizione per approdare al proprio mondo espressivo.
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