Felmay – Fy7030 – 2009
Stefano Bertozzi: direzione musicale, clarinetti, sax alto
Massimo Eusebio: darabouka, bass drum, percussioni
Serena Santificetur: sax alto, sax soprano, clarinetti
Samanta Balzani: sax tenore, sax alto
Marcello Tosi: sax tenore, percussioni
Enrico Benvenuti: baritone sax, sax tenore
Gianfranco Verdini: tuba
Davide Fabbri: tromba
Roberto Tirro: sax baritono
Federico Tassani: trombone
Antonio “Nijen” Coatti: euphonium, conchiglie
Nicolò Fiori: contrabbasso
Giacomo Depaoli: djembé, batteria, dum dum, percussioni
Ivan Macrelli: dum dum, djembé, percussioni
ospiti:
Cesare Dell’Anna: tromba
Michel Godard: tuba
Frank London: tromba
Aladji Birame “Ass” Niang: tama
Vincenzo Vasi: voce
Simone Zanchini: fisarmonica
Olifante è la tromba di Orlando e, più in generale, uno strumento ricavato dalle zanne dell’animale, ritratto in posa pacifica sulla copertina del disco, e nel suono ne richiama il barrito. Già in questa connessione di significati e immagini risiede parte del mondo sonoro di Banda Olifante.
Brass band dai sapori etnici e popolari, Banda Olifante propone un pantagruelico banchetto sonoro, arricchito da esperienze diverse, suoni e strumenti di varia provenienza, un vero e proprio viaggio che, come indicano anche i titoli stessi dei brani, si muove dalla Romagna all’Africa, dalla Sicilia ai Balcani ai mercati arabi.
Ritmi e melodie uniscono in maniera naturale, intima, ironica e divertita i tanti mondi presi in considerazione dall’ensemble guidato da Stefano Bertozzi e Massimo Eusebio. Sin dalla partenza, dalle parole di benedizione di Ottavio Dolcetti, il vocabolario di Banda Olifante è ampio, onnicomprensivo e, soprattutto, accogliente. Ad esempio in Africa – brano centrale nel disco sia per la posizione nella scaletta che per la maniera espressiva – alla ritmica e alle suggestioni africane si aggiungono accenti popolari della tradizione italiana, la pratica del jazz in un circuito corto e virtuoso di incontro e sintesi, di mutua influenza e scambio.
Il messaggio insito in Banda Olifante è attuale quanto immediato: la natura delle nostre radici culturali è assolutamente più vicina di quanto le successive classificazioni possano aver distinto e separato. Le dodici tracce presenti nel disco sono davvero un viaggio allegro e scanzonato, profondo dove serve, ben suonato e organizzato. Musica in movimento continuo: ci si immagina la Banda suonare in cammino attraverso strade e paesi, si immaginano paesaggi sempre diversi, si immaginano piazze ricche di persone, animate di colori e di feste, per una dimensione narrativa di forte impatto e dalle mille suggestioni.
Mondo musicale più che musica del mondo, Banda Olifante ripercorre anche la tradizione popolare italiana delle bande e ne rivive anche la profonda e sempre presente intuizione di “approdare” a repertori altri e variegati per arricchire il proprio vocabolario e traghettare temi e ispirazioni. L’ensemble affronta le musiche e i ritmi scelti con la stessa attitudine, aggiungendo dove serve la modernità di un discorso che tratta gli ingredienti alla stessa stregua e non come elementi esotici.