QFTF – 045 – 2018
Martial In-Albon: tromba, flicorno, composizioni
Philipp Saner: chitarra
Eliyah Reichen: tastiere
Bidu Rüegsegger: basso
Nici Struchen: batteria
Auto-dichiarata pertinenza (o vocazione) mainstream, giusto nel caso volessimo accomodarci entro confini di genere, per un quintetto dalla musicalità gommata ma dallo spunto fremente, come almeno si palesa, articolata in sei passaggi, il sound di Martial Art, band elvetica dell’allargata famiglia Ronin Rhythm, già sotto l’egida del fondatore e patrón Nik Baertsch.
E quanto si reperta all’ascolto è collocabile, per più immediata analogia, nella legacy delle intuizioni elettroacustiche dell’ultimo corso davisiano (ma non escluderemmo anche fascinazioni verso immaginifici mondi alla Mark Isham), come configurato dai liquidi interludi delle tastiere, le filanti sortite delle corde elettriche e certamente le aeree visionarietà della tromba e del flicorno solisti, sul tappeto mobile di una sezione di sostegno abile ad innervarsi con efficacia nei passaggi di tensione; la giovane band, se nel complesso non sembra ambire ad innovare quanto già esperito entro lo sviluppo dei filoni suddetti, pur non s’astiene da speculazioni sui meccanismi del ritmo, così come peculiarmente praticato nell’articolato opificio del jazz svizzero, s’apprezza pertanto nel bilancio di Saga un disciplinato investimento formale, pervenendo all’apporto di uno strutturato tassello aggiuntivo al già composito e sempre attivo scenario del jazz transalpino.
Link correlato: www.martialinalbon.ch