Edition Records – – 2018
Verneri Pohjola: tromba, elettronica
Mika Kallio: percussioni, gong
I sei brani di questo disco (trentasette minuti, circa, di musica) sono la colonna sonora di un film di un artista finlandese, Perttu Saksa, che porta lo stesso titolo del cd. Più che un documentario è una riflessione sul rapporto fra uomo e animali. Il video ufficiale del progetto, disponibile su You Tube, girato in un bianco e nero struggente, immerge lo spettatore nella natura selvaggia del grande nord: uccelli in volo solitario su vaste distese, paesaggi brulli e austeri, grandi animali immersi nel vasto silenzio dei deserti bianchi.
Sotteso a queste immagini di grande bellezza, è il pensiero dell’unicità profonda delle diverse forme di vita. «Diventare animali è il luogo in cui umani e animali stessi, possono entrare in una sorta di alleanza -scrive Saksa – L’improvvisazione musicale è un dialogo senza parole… Ascolta. Dimentica il linguaggio. Ascolta e senti con l’anima. Poi immagina un linguaggio. Immagina una forma di vita.» Ho voluto citare questo passo del regista perché spiega perfettamente il senso del disco. Un disco, date queste premesse, assolutamente riuscito. I due musicisti, anche loro finnici, creano immediatamente un sound che fa parlare, soprattutto con il vasto set percussivo di Mika Kallio, il grande silenzio bianco. Un suono che fluttua drammaticamente fra detto e non detto. La tromba di Pohjola, dal forte accento jazzistico, evoca voci di animali, ma anche sirene di navi lontane o suoni mai sentiti, persi in qualche dimensione mitica evitando, in ogni caso di cadere nella retorica, nell’effettaccio. Certo, il suo approccio, ricorda spesso quello di Nils Petter Mollvaer ma questa contiguità niente toglie alla riuscita alla bellezza del cd.
Importante per chi ama la musica e la poesia del grande deserto del Nord.
Segui Jazz Convention su Twitter: @jazzconvention
Sotteso a queste immagini di grande bellezza, è il pensiero dell’unicità profonda delle diverse forme di vita. «Diventare animali è il luogo in cui umani e animali stessi, possono entrare in una sorta di alleanza -scrive Saksa – L’improvvisazione musicale è un dialogo senza parole… Ascolta. Dimentica il linguaggio. Ascolta e senti con l’anima. Poi immagina un linguaggio. Immagina una forma di vita.» Ho voluto citare questo passo del regista perché spiega perfettamente il senso del disco. Un disco, date queste premesse, assolutamente riuscito. I due musicisti, anche loro finnici, creano immediatamente un sound che fa parlare, soprattutto con il vasto set percussivo di Mika Kallio, il grande silenzio bianco. Un suono che fluttua drammaticamente fra detto e non detto. La tromba di Pohjola, dal forte accento jazzistico, evoca voci di animali, ma anche sirene di navi lontane o suoni mai sentiti, persi in qualche dimensione mitica evitando, in ogni caso di cadere nella retorica, nell’effettaccio. Certo, il suo approccio, ricorda spesso quello di Nils Petter Mollvaer ma questa contiguità niente toglie alla riuscita alla bellezza del cd.
Importante per chi ama la musica e la poesia del grande deserto del Nord.
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