Barnum: Max De Aloe presenta la sua “bottega artigiana”

Foto: la copertina del disco Sospiri Sospesi










Barnum: Max De Aloe presenta la sua “bottega artigiana”


Max De Aloe, armonicista, fisarmonicista e compositore, ha dato vita ad una nuova etichetta discografica indipendente che si chiama Barnum. E’ una label che pubblica dischi raffinati e di alto profilo musicale e culturale. In questa intervista gli abbiamo chiesto di parlarci di questo suo progetto che va ad affiancarsi alla sua attività di musicista.



Jazz Convention: Max De Aloe, perché ad un certo punto della carriera un musicista affermato come te decide di creare un’etichetta discografica?


Max De Aloe: Ti ringrazio per l’affermato, anche se io non mi considero tale. Poi il sentirsi affermato spesso può far smettere di “cercare”, di rinnovarsi, di studiare, di mettersi in discussione per cui meglio una vita artistica da eterno emergente. Per quanto riguarda l’etichetta era arrivato il momento di prendere in mano completamente le mie produzioni ma anche di dedicarmi alle produzioni di altri musicisti che mi affascinano. Con Barnum faremo pochi dischi all’anno ma ben curati. Barnum è un progetto, non solo un’etichetta discografica, che nasce dalla mia visione di musicista, ma anche di didatta, compositore e direttore artistico che crede ancora che la musica vada veicolata con la miglior qualità possibile e con una visione artistica e culturale che non la riduca a mera merce. Credo ancora nei CD e negli LP come oggetti che custodiscono un tesoro, che raccontano una storia. Un’etichetta piccola ma che farà molta attenzione alla qualità audio dei prodotti.



JC: Hai intitolato l’etichetta Barnum? Il nome richiama un celebre circo…


MDA: Il circo è fatto da sempre da artisti o meglio da artisti-artigiani. Ed è proprio la figura dell’artista-artigiano che da sempre apprezzo di più e che più mi appartiene. I circensi sono sottovalutati in questo momento storico ma sono persone di grande spessore e forza. Pagano, forse in parte giustamente, un allontanamento da parte del pubblico per un errato uso della “spettacolarizzazione” degli animali ma se andiamo oltre a questo scopriamo una categoria di grandi persone. Oggi nessuno parla di loro. Sono fuori moda. Lasciati ai margini. Tutte le volte che vedo un giocatore di calcio sbagliare un rigore penso che se avesse avuto nella sua vita e nei suoi allenamenti la stessa determinazione ed impegno di un acrobata sul trapezio forse quel rigore non l’avrebbe sbagliato.



JC: Dove registri e quanto è importante per te la qualità delle incisioni?


MDA: Ogni disco ha una vita propria, anche dal punto di vista delle incisioni. Gli studi in Italia sono molti ma per mia esperienza mi trovo bene con Marti Jane Robertson a Cagliari e con Stefano Amerio vicino ad Udine. Ottimi anche i lavori di Roberto Robbo Vigo a Genova, di Carlo Cantini a Mantova e di Mauro Pagani a Milano. Ce ne sono molti altri ma questi sono quelli che conosco meglio e con i quale c’è intesa e fiducia



JC: Quanti dischi all’anno hai deciso di pubblicare?


MDA: Pochi. Siamo partiti con una prima tornata di “quattro più due” ma penso che non ne faremo più di tre o quattro l’anno.



JC: I progetti che pubblichi li crei tu oppure ti vengono sottoposti?


MDA: Sia l’una che l’altra cosa. Siamo aperti a qualsiasi possibilità basta che ci sia qualità e originalità



JC: La linea editoriale riguarderà solo il jazz o sarà aperta ad altri generi musicali?


MDA: Il jazz è ormai una categoria ampia. Per esempio, abbiamo prodotto il cd del trio di Roberto Olzer con due musicisti indiani e in novembre arriverà il primo cd di musica classica, s’intitolerà “French Flute Favourites” del flautista Marco Rainelli e della pianista Ester Snider. Una sorprendente ed elegante incisione rivolta a una produzione musicale francese a cavallo tra Ottocento e Novecento. Si passa dallo stile tardo-romantico di Widor alla scrittura più moderna ed estroversa di Sancan, fino reminiscenze impressionistiche di Gaubert e Cécile Chaminade. Insomma, nel nostro piccolo, cerchiamo il bello, la sfida. Che poi è quello che ho sempre cercato di fare con la mia musica in tutti questi anni, anche se poi non so se ci sono riuscito, ma l’obiettivo è sempre stato questo.



JC: Che tipo di rapporto hai deciso di instaurare tra prodotto fisico e internet?


MDA: Abbiamo pensato a un’idea interessante per unire il mondo di internet a quello del CD. Per esempio, oggi sono moltissime le case di produzione automobilistiche che mettono in commercio automobili senza lettore CD, così come sono sempre più i computer senza lo slot per la lettura del CD, per non parlare di tablet e smartphone. Con Barnum si è pensato al modo per far godere comunque delle proprie produzioni anche attraverso questi supporti. All’interno di tutti i CD ed LP della Barnum c’è una password con la quale è possibile scaricare dal sito oltre ai contenuti extra, anche tutti i brani del CD in formato audio wav con la stessa qualità del CD. In questo modo si può godere di una produzione Barnum sia sul tradizionale impianto audio, sia attraverso pc accedendo direttamente alla cartella dei file audio. Con la password contenuta in ogni CD si scaricano anche molti contenuti extra che i musicisti hanno voluto regalare ai proprio ascoltatori: partiture, tracce extra, tracce live, video, ecc. Insomma sarà il cd a dare accesso al mondo di internet e con internet il cd avrà una sua estensione. Tutte le produzioni Barnum sono poi sulle principali piattaforme digitali per il download e lo streaming. Realtà a cui credo poco ma delle quali non se ne può fare a meno. O forse no. Vedremo!



JC: Come hai impostato la promozione e la commercializzazione dei dischi della tua etichetta vista la sempre più scarsa presenza di negozi fisici.


MDA: Si lavora tantissimo stimolando il pubblico tramite i social, i siti web specializzati e i video. Tutti “mezzi” che poi possono aiutare a portare a un prodotto di ascolto più qualitativo come CD e LP. Abbiamo poi un distributore importante che è la IRD che lavora molto bene soprattutto in Italia e in Giappone sia per i negozi fisici, sia per i negozi on line. Poi lavoriamo con una società leader nel mercato per la distribuzione del download digitale e dello streaming.



JC: Hai inaugurato l’etichetta con quattro produzioni, ognuna diversa dall’altra in termini di progettualità e contenuti musicali. Ci puoi parlare di ogni singolo disco?


MDA: “Sospiri Sospesi” è un disco unico che unisce i tre strumenti principali della famiglia delle ance libere: fisarmonica, armonica e bandoneon. Penso che non esista un altro esempio di produzione con una simile formazione. Con me, ci sono due grandissimi artisti: Gianni Coscia e Daniele Di Bonaventura. Inoltre per tre brani ci accompagna la meravigliosa voce di Manuela Loddo. Il tutto sapientemente registrato, mixato e masterizzato da quel geniale folletto di Marti Jane Robertson. “Anima Mundi” che vede vicino al pianoforte di Roberto Olzer il sitar e la tabla, rispettivamente di Deobrat e Prashant Mishra, zio e nipote di una antica famiglia di musicisti di Benares. Un disco seducente che delinea un ponte magico tra Europa ed India. “Never Alone – The music of Michael Brecker” è il disco della Monday Orchestra diretta da Luca Missiti: una vera perla dedicata alla musica di Michael Brecker con Randy Brecker, Mike Mainieri e Bob Mintzer come ospiti. Insieme a loro tantissimi grandi del jazz italiano. Un organico di 30 elementi. Appassionate liner notes di Randy Brecker e Bob Mintzer. La cosa mi riempie di emozione: non meritiamo come neonata etichetta un disco così importante. “Diciassette”, 17 brani per 17 musicisti, uscito il 17 aprile 2018. È un doppio CD (venduto al prezzo di singolo) di Lorenzo Cominoli, chitarrista sempre più affermato nel panorama jazz italiano con al fianco, tra i tanti, Emanuele Cisi, Tino Tracanna, Paolo Birro, Attilio Zanchi ma anche musicisti d’oltreoceano come Steve Herberman e Isabella Du Graf.



JC:Ci dai un’anticipazione, qualche notizia sui prossimi lavori della Barnum?


MDA: Ho già parlato di “French Flute Favourites”. Il prossimo 6 ottobre, invece uscirà “Sonnambuli”, un cd a nome di Ermanno Librasi (clarinetto basso, programmazione & loop), Nicola Stranieri (batteria) e io all’armonica cromatica, fisarmonica e ai live electronics. Una formazione atipica dove i nostri suoni acustici si miscelano a un sapiente uso dell’elettronica. Dal vivo presenteremo il concerto avvalendoci anche della quadrifonia. È anche il primo cd della mia carriera dove ci saranno solo brani di mia composizione. “Sonnambuli” uscirà sia in CD, sia in LP 180 grammi – high quality. Inoltre per gli audiofili sarà scaricabile anche in alta definizione sui siti dedicati. Insomma abbiamo pensato a tutto per dare al pubblico la massima qualità. Combattiamo con le poche armi di un’etichetta indipendente e con la nostra visione musicale lo strapotere dello svilimento della musica filtrata dagli smartphone e dalle casse mono bluetooth che tanto vanno di moda. Riaccendiamo i vecchi hi-fi lasciati a fare polvere in soggiorno e ascoltiamo. Semplicemente ascoltare.



Link di riferimento:

www.barnumforart.com

Aliando. Brano estratto da Sospiri Sospesi

Atlantis. Brano estratto da Anima Mundi

Song For Barry. Brano estratto da Never Alone

Rhythm In The Chapel. Brano estratto da Diciassette



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