Astarte – astarte002 NC/1839 – 2009
Diana Torto: voce
John Taylor: pianoforte
Anders Jormin: contrabbasso
Documentata finalmente su disco una delle più interessanti collaborazioni tra artisti italiani e musicisti d’oltremanica dello scorso 2008, quella tra Diana Torto e John Taylor, che alcuni fortunati hanno potuto anche ascoltare dal vivo durante la scorsa stagione concertistica. L’aggiunta del contrabbasso di Anders Jormin, sia detto subito per quelli che hanno già presente la qualità dei musicisti di cui stiamo parlando, aggiunge all’insieme quella punta che permette al tutto di raggiungere una forma perfettamente compiuta. Triangoli raccoglie brani per lo più autografi, dei tre componenti del gruppo, a parte qualche eccezione (Deseo della pianista italiana Stefania Tallini con liriche di Garcia Lorca, e Summer night di Harry Warren). Sul pianismo di Taylor, non essendoci variazioni sostanziali rispetto allo stile a cui ci ha abituato, non c’è molto da dire, se non che la sua interpretazione è sempre brillante e sfaccettata; aggettivi che si potrebbero tranquillamente estendere al contrabbasso di Jormin, capacissimo del resto di rimanere in sottofondo e sorregere, con poche note, un intero brano. E’ invece protagonista del disco la straordinaria voce, pulita e creativa, di Diana Torto, in grado di modulare tonalità variegate e che si destreggia mirabilmente in qualsiasi situazione: anche nello scat di Mi(s)stango, scritta dalla stessa Torto, si rivela a proprio agio facendo emergere uno dei brani più smaliziati del disco. Naturalmente il vero campo di battaglia di una formazione del genere sono le ballad e i tempi lenti o medio-lenti: ma è proprio qui che la liricità e le doti vocali della Torto emergono, incidendosi nel tessuto perlaceo del pianoforte di Taylor, dando risultati eccellenti in molti campi (si prenda M, composta da Jormin con liriche della Torto: una ballad moderna e straordinariamente godibile).
In definitiva Triangoli è una produzione eccellente, di grande livello musicale sia esecutivo che compositivo: un vero piacere.