Rudi Records – RRJ1039 – 2018
Alessandro Nobile: contrabbasso
Dave Burrell: pianoforte
Antonio Moncada: batteria
Due indidualità già emerse dai confini insulari del nostro jazz convolano ad un triangolato incontro con il veterano Dave Burrell, personalità post-coltraniana del pianismo e testimone fattivo dell’identità culturale afro-americana, qui funzionalmente (e progettualmente) incorporato entro un evento live in terra sicula, nelle cui note amabilmente questi c’informa delle sue impressioni di viaggio, dell’ameno soggiorno al Sud della Sicilia e dell’ammirazione verso l’Etna (vulcano omonimo di un’anziana zia del pianista, anch’essa usa a periodiche “intemperanze”).
Musicalità sulle prime macchinosa ma in cerca di un portale di luce (l’introduttiva Reaction One), quindi ondivaga ed ostinatamente umorale (Reflection One), di fremente puntillismo (Reaction Two), angolosa e criptica (Reflection Two) e così via procede per quanto esplicitata nelle invenzioni del trio, dalla cui intensa ed articolata performance risalterà la dominanza partecipativa di Burrell e financo la sua godibilità – termine probabilmente inatteso entro tale tipologia di performance, ma attestante il calore interventistico e la generosità idiomatica nella successione scenica nelle stanze di Reaction and Reflection, tratteggiata in misura estensiva dalla frammentazione, caleidoscopica ed a tratti lisergica, della fraseologia pianistica, libera ed insieme accurata. Ma se poca sorpresa vi è dunque nell’apprezzamento del magistero pianistico del sempre enorme solista, non difetta ripartizione o corresponsabilità di ruolo nella controparte ritmica : quantunque il termine possa qui rivestire parziale valore semantico, il ruolo ritmico è sostenuto con relativa ortodossia dalla batteria, non mancando inventiva nell’intricato drumming, potendo magari riconoscere maggior libertà figurativa ad interpunzioni e sortite delle corde basse.
Apprezzando l’ulteriore progressione di catalogo della label tenacemente free-orientata Rudi records, non ci asterrà dunque dal valorizzare un appuntamento di spessore, di non poca quota spettacolare e dalle implicazioni colte, in un incedere obliquo che non difetta di peculiare comunicativa ed eccentrica eleganza.
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