Auand Records – AU9079 – 2018
Beppe Scardino: sax baritono, clarinetto basso
Dan Kinzelman: sax tenore, clarinetto basso
Piero Bittolo Bon: sax alto, clarinetto basso
Mirko Cisilino: tromba
Mirco Rubegni: tromba
Glauco benedetti: tuba
Gabrio Baldacci: chitarra
Simone Graziano: Fender Rhodes, synth
Gabriele Evangelista: contrabbasso
Daniele Paoletti: batteria, electronics
Beppe Scardino è un jazzista di riconosciuto talento e anche uno dei più importanti musicisti di sax baritono in circolazione. Le sue esperienze non si fermano al jazz ma lo vedono protagonista anche in altri ambiti musicali. Tutte queste conoscenze, elaborate, sono diventate linguaggio, hanno conseguito una semantica particolare, sono generi diversi fusi come metalli ed eruttati come lava e magma attraverso una live performance intitolata BS 10 Live In Pisa. Qui siamo di fronte a un disco che potrebbe sembrare cerebrale al primo impatto ma, al contrario, possiede un’anima carsica, che traspare di quanto in quanto attraverso le note del baritono (Agosto 14), principale interprete e guida di un gruppo dalla consistenza orchestrale, zappiana, in alcune sue espressioni di rock collettivo, e sinfonica (Patchouli). L’altra caratterista fortemente evidente di questo disco è la timbrica: l’uso dei clarinetti è particolare, caratterizzante e sfaccettata nella sua espressività sonora (One For KD). Scardino è l’autore di sei brani che fanno parte del disco. Il settimo e ultimo è una versione free, stralunata ed elettrica della Giant Steps coltraniana. Il baritonista è riuscito come compositore, a creare brani in cui la partitura scritta viaggia in equilibrio con le parti improvvisate, combinando e mixando sapientemente gli interventi di strumenti elettrici con acustici. C’è da aggiungere che in questo compito è agevolato da musicisti di altro profilo tecnico e ben assortiti tra di loro. BS 10 Live In Pisa è un disco avventuroso, nel senso di coraggio, forza e capacità espressive. Scardino ha scelto la sua “musica”, ha steso un programma da sviluppare, e fare della sua ricerca un working progress. È un progetto meritorio, perché contiene nuove idee e prospettive sonore. Consigliato!
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