Foto: Fabio Ciminiera
Top Jazz 2009. Premiazione dei vincitori della 27ma edizione del referendum di Musica Jazz.
Roma, Auditorium Parco della Musica – 18.1.2010
Fine dicembre à di consuetudine tempo di bilanci, resoconti e spesso elenchi delle cose da salvare e ricordare dell’anno che se ne va. In Italia, da ben ventisette anni, per ogni appassionato di jazz l’appuntamento fisso à il Top Jazz, referendum annuale che la rivista Musica Jazz pubblica sul suo numero di gennaio e che raccoglie le preferenze dei maggiori critici e esperti del settore divise in particolari sezioni e categorie. Negli anni la formula à sempre rimasta più o meno la stessa, anche se nelle ultime tre edizioni si à deciso di valorizzare e focalizzarsi sul jazz nostrano. Da due anni inoltre si à deciso anche di celebrare i vincitori in una speciale serata di premiazione in una sorta di gran galà del jazz italiano e con un festival, il Top Jazz Festival a Reggio Calabria: quest’anno à stata un’affollata sala Sinopoli dell’Auditorium romano ad ospitare la manifestazione in collaborazione con la Casa del Jazz.
Ad aprire la serata un brano in perfetta solitudine di Dado Moroni, fresco vincitore nella categoria riservata alle tastiere, tratto dal bel album in piano solo “Solo Dado”, che il pianista genovese ha voluto dedicare a Gianni Basso, scomparso proprio nell’agosto del 2009. A seguire à stata la volta del versatile trombettista Luca Aquino, premiato come miglior nuovo talento, che ha proposto una brillante versione di 81 di Ron Carter in compagnia di Fabrizio Bosso, miglior ottone, Roberto Gatto, trionfatore come ormai accade da diversi anni nella categoria sezione ritmica, ancora Moroni, vero mattatore della serata, e Dalla Porta al contrabbasso. L’ambito premio Arrigo Polillo per il miglior disco del 2009 quest’anno ha visto un ex aequo vedendo così premiati giustamente “New York Days” di Rava, riconosciuto anche musicista dell’anno e già presente come vincitore nella prima edizione del top jazz dell’82, e lo strepitoso “Stunt” dell’atipico duo formato da Salis e Bosso. E proprio questi ultimi due hanno dato vita ad uno dei momenti più coinvolgenti della serata proponendo un medley davvero intenso, passando con disinvoltura dalla classica Somewhere Over The Rainbow a Caravan in un crescendo che ha davvero entusiasmato il pubblico romano. Degni di nota anche il duo formato da Rava e Moroni che hanno eseguito due bei brani molto ispirati e il dialogo tra i vocalizzi di Maria Pia De Vito, ancora miglior voce, e gli armonici del tenore di Francesco Bearzatti, davvero molto bravo e trionfatore tra le ance.
Davvero una serata con i fiocchi per qualsiasi cultore di jazz e non solo, in un clima rilassato dove, oltre ad assistere ad interessanti e, in alcuni casi, inedite combinazioni peraltro davvero ben congegnate, si à avuto modo anche di poter ascoltare aneddoti e riflessioni degli stessi protagonisti, divertiti tanto quanto il pubblico, in una serata che fa davvero bene a tutto il movimento jazzistico italiano. Lode e lunga vita al Top Jazz e a Musica Jazz e se, in fondo il jazz italiano sta vivendo un momento d’oro, il merito à anche di chi ci ha sempre creduto e lo ha raccontato con passione e grande sacrificio.