Medea in concerto per Associazione GRIDO

Foto: Fabio Ciminiera










Medea in concerto per Associazione GRIDO

Giulianova. Pasticceria Arte e Cioccolato – 9.2.2019

Marco Colonna: clarinetto basso, sax alto, sax soprano

Cristian Lombardi: batteria, percussioni

Musica pensata per seguire le pulsioni imposte dal racconto. Medea è il duo formato da Marco Colonna e Cristian Lombardi. Come ha rivelato lo stesso Colonna, nell’intervista pubblica tenuta prima del concerto, l’incontro nasce intorno a tematiche letterarie e cinematografiche e si anima di una musica capace di muoversi agile tra regole e libertà, senza altri freni e regole che quelli stabiliti dalla necessità di sostenere l’esposizione e di rendere credibile ogni frase.


La lunga e consolidata esperienza comune che vede insieme Colonna e Lombardi diventa una chiave importante nello sviluppo aperto del concerto. La musica del duo è sempre in equilibrio tra forma e libertà, senza rinunciare alle strutture si apre fluida alle tante possibilità del dialogo, al filo narrativo scaturito dalle suggestioni e dalle emozioni suscitate dall’impasto timbrico e da un utilizzo creativo ed efficace degli strumenti e dei mezzi espressivi. Un processo continuo di composizione istantanea si estende nel corso del concerto, una pratica in grado di unire, allo stesso tempo, l’atteggiamento misurato e costruttivo del compositore e l’impeto fulmineo dell’improvvisatore. Ne deriva una sintesi dinamica e coerente di attitudini diverse, forte dell’intenzione costante di tenere a disposizione tutte le potenzialità. Se l’ispirazione narrativa – che sia filosofica, letteraria, teatrale o cinematografica – si pone come binario utile per disporre gli elementi, è proprio nella sintesi che i due musicisti riescono a gestire la materia musicale: le linee si uniscono e si frantumano con lirismo e vigore, con ironia e determinazione, con trasporto e pensiero, i suoni si rispondono e si corrispondono con la regolarità del respiro che segue le emozioni e ne viene mutato, gli strumenti vengono “manipolati” per trasformare il suono con interventi concreti – come, ad esempio, l’archetto di violino con cui Lombardi sfrega i piatti della batteria o la bottiglietta d’acqua inserita da Colonna nella campana del sassofono – e pronti ad inserirsi in maniera naturale e, soprattutto, essenziale nel racconto.


Essenziale non va inteso, in questo contesto, con la riduzione ai termini più intimi quanto con la ricerca di mettere in luce elementi sostanziali: Colonna e Lombardi pesano ogni nota e fanno interagire tutti i passaggi suonati con una sorta di “legge di gravità espressiva”. In questo modo spinte creative ed estro del momento danno corpo e relazione sempre nuovi alle composizioni e al materiale già percorso, in questo modo il filo narrativo e il senso del dialogo diventano la chiave per rendere la ricerca e la sperimentazione sonora una formula mai fine a sé stessa e connessa in modo stretto con quanto avviene intorno ai due musicisti.



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