Autoproduzione – 2019
Jacopo Delfini: chitarra,voce
Claudio Ottaviano: contrabbasso
Mauro Negri: clarinetto
Andrea Aloisi: violino
Michele Frigoli: chitarra ritmica
Alex Carreri: contrabbasso
Si chiama Sleeping Beauty il felice esordio discografico da leader di Jacopo Delfini. Sleeping Beauty come una bella addormentata, che potrebbe essere il gipsy jazz ereditato dalla creatività musicale di Django Reinhardt. La sensazione che si ha è proprio quella, di una bellezza incastonata nel tempo, come una goccia di ambra che contiene al suo interno un animale oggi rimesso in vita attraverso una lettura moderna di una “corrente” del jazz che vive sospesa tra tradizione e virate di contemporaneità. C’è da dire che Delfini attraverso le sue undici composizioni – il dodicesimo brano, Nuages (al contrabbasso Alex carreri), è di Reinhardt -, riesce a caricare di swing ogni singolo brano dando la sensazione di uno scorrere fluviale di note e tempo, seppur nella diversità armonica di ogni pezzo. Circondato da cinque musicisti di supporto, e che supporto, Delfini si destreggia tra esecuzioni classiche di gipsy, Too many cats around e Snowy Groove, a brani in cui frastagliata compare una vena dixieland (Spring Lunch e I’ll never smile without her. E qui Mauro Negri primeggia con il suo clarinetto e la sua innata classe. A spalleggiarlo con la chitarra ritmica c’è Michele Frigoli, duttile in qualsiasi situazione, anche dove il blues predomina su tutto il resto (Misty Blues). Il contrabbasso di Ottaviano fa da sponda sicura in qualsiasi latitudine sonora. Poi il violino di Aloisi è li a ricamare architetture aeree come uno Chagall gipsy. Brano top: Snowy Groove. Grande plauso per un’opera prima!
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