Dejohnette, Patitucci & Perez – Music We Are

Dejohnette, Patitucci & Perez - Music We Are

Golden Beams Productions – KRM-CD-1150 – 2009




Jack DeJohnette: batteria, melodica

John Patitucci: contrabbasso, basso elettrico

Danilo Perez: pianoforte, tastiere






Un trio di stelle dà alla luce una sorta di disco-manifesto, come sembra voler indicare il titolo. Naturalmente i musicisti non hanno bisogno di commenti, dati i curriculum impressionanti che si portano appresso. Ma che non si tratti, con Music we are, del solito trio di superstar che mette insieme una serie di brani per dimostrare ancora una volta l’impressionante tecnica o l’intelligenza compositiva di cui sono capaci, lo si capisce immediatamente fino dalla traccia di apertura, Tango African, in cui Jack DeJohnette aggiunge al suo polistrumentismo (già prima d’ora, oltre alla batteria, si è cimentato più volte al pianoforte) anche la melodica. Ne esce un brano atipico, intelligentemente strutturato e per niente autocompiaciuto. Lo strumento tornerà in Soulful Ballad, titolo che dimostra quanto le intenzioni meramente virtuosistiche siano lontane da questo progetto. Il disco però esplode soprattutto con la bipartita Seventh D (scritta dallo stesso DeJohnette) in cui una forma armonica e ritmica molto libera per quanto serrata lascia libero spazio all’espressività dei musicisti, che danno il meglio di sé tanto negli assoli (anche se vista la destrutturazione è difficile parlare in senso canonico di assolo) quanto nei dialoghi e nello stimolarsi a vicenda, che è esattamente ciò che di solito viene a mancare nei cosiddetti “supergruppi”. Nella stessa direzione creativa si muove anche la “rumoristica” ma efficasissima Earth Speaks, che risulta essere una magistrale summa delle esperienze fatte dallo stesso DeJohnette negli ultimi anni sulle orme delle musiche etniche: tutto questo in una totale trasfigurazione, come i grandi artisti si possono permettere di fare. Una concezione del trio aperta e estremamente contemporanea non poteva quindi che creare un disco davvero ben riuscito, che pur senza aggiungere propriamente nulla di nuovo alla carriera di musicisti che del resto certo non hanno bisogno di innovare continuamente per risultare interessanti, riesce ad essere deliziosamente avvolgente e intelligente.


Arrichisce ulteriormente Music we are il dvd incluso, una sorta di “making of” che si concentra soprattutto su alcuni brani (in particolare l’opening track Tango Africa, White e Panama Viejo), mostrando l’uso che i musicisti hanno fatto, insieme ai sound engineers, dei software per la registrazione audio, spiegando le possibilità che si aprono in fase di editing e produzione per poter “prendere un’idea e rimaneggiarla quanto vuoi”, parafrasando quanto dice Danilo Perez. Cosa che, ne siamo sicuri, questi musicisti sono in grado di fare in ogni frangente, compresa la dimensione live.