Elliott Sharp – Syzygy

Elliott Sharp - Syzygy

Dodicilune Dischi – Ed 418 – 2019



Elliott Sharp: chitarra, computer

Steve Piccolo: voce, elettrico basso, oggetti

Giancarlo Schiaffini: trombone

Walter Prati: violoncello elettrico

Francesca Gemmo: pianoforte

Gak Sato: theremin

Sergio Armaroli: vibrafono






Considerare il mondo creativo di Elliott Sharp limitandosi alle più recenti sortite discografiche ne renderebbe almeno l’eclettismo, rilevando i differenti investimenti formali cui s’è devoluto il chitarrista e innovatore dalla scena off-newyorkese; già attivo in àmbiti differenziati (techno, neo-prog, composizioni orchestrali, fusion di profilo para-jazz etc.), ha recentemente partecipato ad una triangolazione chitarristica con i grandi Marc Ribot e Mary Halvorson, rinnovando quindi gli indocili fasti della formazione aperta Carbon in un movimentato set elettroacustico, non mancando più avanti di fissare personali esperienze e pensiero nel fresco volume IrRational Music, sostenuto da crowd-funding.


Materiali ulteriormente differenti appaiono esposti in una nuova quanto inattesa produzione targata Dodicilune, label ormai non nuova alle dichiarate aperture avant-garde, che al Nostro sembra aver conferito apparente carta bianca nell’estensione di un doppio album, d’elaborate premesse teoriche piuttosto orientato a morfologie performanti alquanto apparentate, per segni e traiettorie, a quella gemmante avanguardia post-accademica (con tutte le insufficienze del termine) che storicamente deflagrò nei laboratori di Colonia (intuitivi i riferimenti) e presso di noi ebbe degli entusiasti alfieri nello storico collettivo Nuova Consonanza.


Di quest’ultimo troviamo filiazione e diretta testimonianza nelle persona di un suo antico componente, il trombonista Giancarlo Schiaffini, a più riprese arruolato nelle produzioni salentine al fianco di motivati confratelli che qui ritroviamo, Sergio Armaroli, Francesca Gemmo o Walter Prati (di cui abbiamo già apprezzato le individuali espressioni), entro una line-up completata da Gak Sato al theremin, dal bassista e vocalist Steve Piccolo (già partner dell’Autore nell’esperienza Em/Pyre) nonché dal medesimo Elliott Sharp.


«Le immagini in Syzygy sono state tutte generate da una pagina di notazione musicale e sono indissolubilmente collegate; utilizzando una serie di strategie di elaborazione, le immagini che ne vengono fuori rimangono in una relazione dinamica ma obliqua l’una con l’altra, sempre connesse mentre si metamorfizzano. Syzygy definisce l’allineamento temporale dei corpi celesti, all’interno di un sistema gravitazionale, in un unico momento cosmico, ma la correlazione tra questi elementi rimane anche mentre seguono le loro traiettorie individuali» – tanto si trae dall’introduzione teorica di Sharp, che spiega il neologismo Syzygy dall’etimo greco e da tradurre con “posto sotto lo stesso giogo”.


Se la tematica dei corpi celesti è assai affine ai recenti materiali dell’album Transmigration at the Solar Max, gli esiti ne sono affatto differenti, denunciando piuttosto Syzygy ancoraggio ed importante debito nei rispetti dei citati, storici riferimenti: anziché imbastire un patchwork sonoro in linea con le odierne tendenze, di spregiudicata quanto imprevedibile materia, il complessivo soundscape del doppio album risulta affine e, ammetteremmo, arduamente distinguibile nei tratti di massima da quanto ideato e prodotto entro i correlati e preparatori filoni, allineandosi con diretto trait d’union linguistico all’avant-garde da laboratorio, cui si rivelando funzionali, per formazione e profilo, gli assortiti comprimari, che forse un po’ più nella ripresa live dei secondo CD convergono nelle morfologie di una catturante installazione in musica.


Al di là di gradimento e credibilità, da affidarsi al singolo profilo esperienziale dell’ascoltatore e fruitore, pochi dubbi sul valore testimoniale di questa nuova (e ripetiamo, inattesa) operazione Dodicilune, che può fissarsi quale nuovo e corposo contributo alla mobile arena della forma aperta.




Link di riferimento:

Sito web: www.elliottsharp.com

Referenze: mitpress.mit.edu/books/irrational-music

Video: www.youtube.com/watch?v=tTSud6sF8aQ

Pagina Spotify: https://open.spotify.com/album/3NQOyLyJOdqhx3Lq4nkS3L




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