Ettore Fioravanti – Opus Magnum

Ettore Fioravanti - Opus Magnum

AlfaMusic – AFMCD220 – 2019





Ettore Fioravanti: batteria, percussioni

Marco Colonna: clarinetto, clarinetto basso

Pasquale Mirra: vibrafono, percussioni

Igor Legari: contrabbasso





Quattro musicisti impegnati in un dialogo schietto e franco, attenti ad utilizzare il senso del momento e le tante possibilità offerte dalle composizioni. Diversi per generazione e personalità, Fioravanti, Colonna, Mirra e Legari sono uniti dalla capacità di mettersi al servizio della musica e del collettivo. In questo senso, arrivano in soccorso le parole utilizzate dal batterista per descrivere il quartetto «artisti rigorosi e anarchici insieme, capaci di capire quando forzare la scrittura e a chi passare la palla, in quale momento stare al palo e in quale prendere l’iniziativa, qual è il tempo giusto per appoggiarsi agli altri e quale per essere loro di supporto.»


Ettore Fioravanti si misura in Opus Magnum con i fili più creativi della storia del jazz. Senza rinunciare alla melodia e al mainstream, il batterista costruisce un ambiente sonoro dove trovano spazio libertà e improvvisazione e dove si possono confrontare le esperienze e il vocabolario espressivo dei quattro protagonisti. Nel disco, alle otto tracce firmate da Fioravanti, si aggiungono un brano di Marco Colonna e l’Allegretto della Settima Sinfonia di Ludwig Van Beethoven: il quartetto si muove con equilibrio su questo “terreno di gioco”. Soprattutto, emerge l’intenzione, collettiva e condivisa, di miscelare le pulsioni più libere con la dimensione melodica, di gestire il filo narrativo con le combinazioni timbriche e con la capacità di giocare di squadra. La musica così respira e si sviluppa senza infilarsi in vicoli ciechi per esplorare le varie possibilità offerte dalla scrittura e ampliate dalla collaborazione: lo si ritrova nella prima traccia del lavoro, Clausi Prandium, che si apre con un dialogo libero tra i quattro per sfociare in un tema dallo swing frastagliato e sostenuto, al tempo stesso articolato e lineare.


Ne viene fuori un lavoro che, senza sfuggire dalle complessità, si rivolge in maniera diretta all’ascoltatore: accogliente ma senza compromessi, solido e consistente nelle varie sfaccettature che attraversa nel corso dei brani.




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