Notami Jazz – 2018
Giovanni Hoffer: corno
Alessandro Altarocca: pianoforte
Dieci brani che rimandano ai primi decenni del Novecento – Gershwin, come è facile immaginare dal titolo del disco, e poi Borodin, Weill, Milhaud e Fauré – in una rilettura rilassata e sobria. La dimensione intima del duo e il suono rotondo del corno restituiscono un’atmosfera senza tempo ai brani: Hoffer e Altarocca costruiscono il loro dialogo sul senso melodico delle pagine interpretate, un percorso che unisce l’approccio del musicista classico e quello del jazzista con rispetto e equilibrio, senza seriosità e con qualche traccia di utile leggerezza.
Gli slanci personali dei due musicisti, tanto nell’esposizione dei temi quanto negli assolo, si misura sempre con la storia che ciascuno di questi brani porta con sé. Questa dualità la ritroviamo nelle interpretazioni presentate in I loves you Porgy e nel modo in cui i due protagonisti dispongono gli accenti dei loro interventi. Il passo meno scattante del corno diventa la chiave per ragionare sui singoli passaggi e per costruire un ambiente sonoro coerente con le pagine affrontate: la melodia come riferimento intorno al quale operare un continuo lavorìo rivolto a sottrarre senza togliere però il necessario sostegno alla musica e, dall’altra parte, ad inserire elementi necessari al discorso senza creare intralci alla chiarezza espressiva del duo.
Se il jazz rappresentava un contesto “esotico” con cui misurarsi per i compositori presi in considerazione, la presenza numericamente limitata di cornisti nel jazz di oggi rende il lavoro condotto da Hoffer e Altarocca sicuramente meno consueto: i due musicisti giocano con questa doppia “eccezione” che toglie all’ascoltatore alcuni punti fermi per offrire elementi inattesi e particolari, combinando abitudini e imprevisti, per confezionare con attenta cura e garbo le dieci tracce presenti in I loves you Porgy.
Segui Fabio Ciminiera su Twitter: @fabiociminiera