Cavalo Records – CRMCACD01 – 2019
Maria Chiara Argirò: pianoforte, tastiere
Leïla Martial: voce
Sam Rapley: sax tenore, clarinetto
Tal Janes: chitarra
Andrea Di Biase: contrabbasso
Gaspar Sena: batteria
Un racconto musicale dedicato al mare realizzato attraverso una particolare combinazione di ispirazioni. Se il jazz e le musiche di improvvisazione rappresentano il punto di partenza da cui si dipanano i fili espressivi portati dalle composizioni di Maria Chiara Argirò, il tracciato percorso da questi fili si confronta con attitudini musicali provenienti dal rock, dalla canzone d’autore, dalla musica classica e dalle esperienze contemporanee.
Il mare come elemento naturale ed umano, rivissuto attraverso le vicende vissute dai popoli che abitano sulle coste e i tanti lavori letterari ambientati in esso. I testi scritti da Vera Jonas, Jamie Doe e Daniel Gadd per alcuni dei brani suonati dla sestetto completano le atmosfere del lavoro. Titoli come Beneath the Surface, Nautilus, Sea Song, The Water Oath, To The Sea, Watery Universe, Wandering Iceberg o Ocean punteggiano il racconto di Maria Chiara Argirò e conducono tanto i musicisti quanto gli ascoltatori nell’andamento del lavoro.
Soluzioni e sintesi sempre in movimento, rivolte soprattutto a mettere in connessione e a far reagire tra loro i vari elementi. Una tessitura articolata e ricca di particolari messa al servizio degli aspetti melodici, sia nell’esposizione dei temi che negli interventi dei solisti, e costruita con pazienza. E, infatti, il disegno della pianista combina visione di insieme e scelte timbriche, attenzione all’arrangiamento e confidenza con i musicisti coinvolti nel progetto. Il sestetto presente in Hidden Seas è lo stesso che aveva registrato il precedente The Fall Dance sia nella particolare line up che negli effettivi: una formazione costituita da musicisti curiosi, attenti alla sperimentazione sonora e all’utilizzo dell’elettronica e, soprattutto, risoluti nella ricerca di un vocabolario espressivo che possa guardare ai vari generi musicali. Con questo atteggiamento, arrivano alla definizione di soluzioni personali e, nello specifico del disco, riescono a trovare la strada per interpretare in maniera efficace la dimensione sfaccettata delle composizioni di Maria Chiara Argirò, una musica dalla visione plurale e capace di connettersi ai vari riferimenti elencati sopra.
La scelta di un ensemble costruito con due strumenti solisti (la voce e il sassofono), due strumenti armonici e due ritmici consente di cambiare scenario rapidamente, di rimodulare i ruoli all’interno dell’organico e per offrire anche, dove serve, una parvenza orchestrale. Le manipolazioni sonore e le personalità dei singoli, in particolare la trascinante ed eccentrica voce di Leïla Martial, completano il quadro. La musica portata da Maria Chiara Argirò in Hidden Seas è una musica esplicitamente “post”: la pianista fissa il proprio punto di partenza nelle tante esperienze già storicizzate nella storia del jazz e del rock, lascia entrare suggestioni anche dalla musica classica e contemporanea e utilizza quanto più materiale possibile per la concezione dei suoi brani. Elementi che traspaiono tra le pieghe dei suoi brani, riletti però con una urgenza espressiva del tutto sincera e trascinante.
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