John Chantler | Steve Noble | Seymour Wright – Atlantis

John Chantler | Steve Noble | Seymour Wright - Atlantis

Skivbolaget – 1703-9 – 2020



John Chantler: sintetizzatore

Steve Noble: batteria

Seymour Wright: sax alto





Non ci erano sfuggite le qualità di una triangolazione virulenta quanto insolita, almeno per combinazione strumentale, già fissata su disco ancora da Skivbolaget, ossia il live Front and Above, ripreso presso il londinese Café Oto, prestigioso terreno di gioco e piattaforma di lancio entro il milieu sperimentante d’oltre Manica.


Esperienza a firma di personalità di punta dell’avant-jazz britannico, il batterista Steve Noble e l’alto-sassofonista Seymour Wright, in un’aggregazione mutualmente conoscitiva con lo sperimentatore elettronico John Chantler, di natali australiani e sede svedese, la performance denunciava la propria tipologia one-off, ossia senza preparazione retrostante e con carattere d’unicità, ed il relativo album era la risultante di importanti interventi di editing che compattassero certi passaggi d’incertezza e stasi creativa: non ne sfuggivano parimenti le ardite caratteristiche esplorative, portate avanti con impositivo spunto dal drumming e dall’ancia, laddove la fisionomia idiomaticamente insolita del synth entro una formula di retaggio jazz, sia pur sospinta verso un meta-linguaggio, puntava piuttosto verso edificazioni sonore di dinamico ruolo prevalentemente connettivo.


Si direbbe che i tre abbiano riscontrato dei fermenti comunque validi nell’operazione, riformulata in termini maggiormente progettuali entro il presente Atlantis: tra le forti connotazioni del soundscape persiste l’inusuale tumultuosità del drumming, non tipica di buona parte delle formule impro-free, laddove del sax alto, che spesso gioca ad uscire dalla propria pelle formale, a tratti con poco agio riconosciamo la fisionomia timbrica e la posizione solistica, stavolta energicamente contesa dalle sortite del synth, le cui tessiture dispiegando grande ed individuale mordente scenico in un programma il cui dinamico ed inter-reattivo tappeto sonoro alterna passaggi massivamente caotici a stazioni di più strutturata riflessione.


Così si spende la complicità tra i tre distinti solisti lungo le tre stazioni dell’album, esito stavolta di una più ponderata session di studio a Stoccolma, in cui si rilevava un notevole grado d’implementazione sonora rispetto all’esperienza on stage, studiando peraltro delle ottimizzazioni ad hoc sulla resa acustica complessiva, per materiali che sono la risultante della maturazione d’intesa e, ben più che interlocutoria dunque, Atlantis illustra il collettivo progresso di una concentrata e arrembante formazione che palesa energicamente d’aver guadagnato una più certa, legante ed orientata fisonomia in arte.




Link di riferimento:

Pagina Bandcamp: johnchantler.bandcamp.com/album/atlantis



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