Sony Classical – 19439706962 – 2019
Cinzia Tedesco: voce
Stefano Sabatini: pianoforte
Luca Pirozzi: contrabbasso
Pietro Iodice: batteria
Puccini Festival Orchestra diretta da Jacopo Sipari di Pescasseroli
ospiti:
Pino Jodice: pianoforte, arrangiamento archi
Flavio Boltro: tromba
Stefano Di Battista: sax soprano
Javier Girotto: sax soprano
Antonello Salis: fisarmonica
Roberto Guarino: chitarra
Cinzia Tedesco torna a confrontarsi con il repertorio dell’opera lirica italiana e, dopo aver riletto le pagine di Giuseppe Verdi, prosegue con le musica di Giacomo Puccini in un lavoro ancora più articolato e composito. Se l’elemento “classico” in Verdi’s mood era rappresentato dal violoncello di Giovanna Famulari, “Mister Puccini in Jazz” vede, insieme al quartetto e ai suoi ospiti, la presenza della Puccini Festival Orchestra diretta da Jacopo Sipari di Pescasseroli.
La cantante affronta le varie anime della musica di Puccini, la sua modernità, la sua attualità attraverso le opzioni stilistiche offerte di volta in volta dagli arrangiamenti proposti da Stefano Sabatini e, per Un bel di vedremo, da Pino Jodice. Un lavoro stratificato, fluido, sempre attento agli sviluppi melodici e al respiro dei temi. Le riletture portano infatti i brani in situazioni che richiamano, a seconda dei casi, il jazz mainstream, certe soluzioni più informali o, ancora, atmosfere più vicine al musical: una varietà utilizzata da una parte con attenzione e rispetto per l’originale – un repertorio importante, conosciuto e amato da molti melomani e non solo, e radicato nella storia musicale – dall’altra con la voglia di aggiungere una prospettiva naturalmente differente, in equilibrio tra “ambienti” espressivi diversi.
Come è ovvio, la voce è al centro delle numerose traiettorie tracciate nel disco: nella sua lettura, Cinzia Tedesco non segue le interpretazioni operistiche ma tiene conto dell’originale, ne rispetta i cardini e ne restituisce, dove possibile, le atmosfere con altri accorgimenti. Se cambia il contesto, cambiano di conseguenza anche i mezzi necessari per procedere nel percorso.
Un repertorio classico “adoperato” con attitudine jazzistica, certo, ma tenendone sempre presenti gli spunti espressivi e le tensioni. A questo incontro poi si aggiungono le dinamiche portate dall’orchestra, le personalità degli ospiti coinvolti – vale a dire alcuni tra i nomi più in vista del jazz italiano come il pianista Pino Jodice, il trombettista Flavio Boltro, i sassofonisti Stefano Di Battista e Javier Girotto, il fisarmonicista Antonello Salis e un chitarrista dalle esperienze trasversali come Roberto Guarino – e, naturalmente, il ragionamento musicale di Cinzia Tedesco, l’intenzione di dimostrare come i linguaggi musicali possano parlare tra loro e condividere punti in comune pur nelle rispettive prerogative. Un ragionamento portato avanti anche grazie alla complicità e alla collaborazione profonda, radicata e duratura nel tempo con Stefano Sabatini, Luca Pirozzi e Pietro Iodice.
Le undici tracce presenti in “Mister Puccini in Jazz” raccolgono alcune delle pagine più iconiche della produzione pucciniana come, ad esempio, Che gelida manina, il coro a bocca chiusa della Madama Butterfly (interpretato da Cinzia Tedesco con un testo originale), Recondita Armonia o Un bel di vedremo. La scelta operata da Cinzia Tedesco – e condotta per mezzo di un attento lavorìo collettivo – cerca di non snaturare né le tessiture dei brani né le attitudini dei musicisti coinvolti: passo dopo passo, si stabilisce un equilibrio sottile, utile per contenere i tanti fattori portati all’interno del progetto e per risolvere con sicurezza le situazioni più spigolose proposte dall’incontro del repertorio con le nuove sonorità e gli accenti introdotti nell’interpretazione.
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