CAMJazz – CAMJ 7955-5 – 2020
Enrico Pieranunzi: pianoforte, celesta
Ventitre brani dedicati ad alcuni tra i maestri dell’arte del Novecento: Enrico Pieranunzi attraversa, in suite articolate in più episodi o tracce singole, l’arte, lo stile e la poetica espressiva di Pollock, Klimt, Hopper, Picasso, Klee, Rothko, Matisse e Mondrian, la sua scrittura e le sue improvvisazioni partono, quindi, dalle opere per costruire un mondo tutto particolare dove si intrecciano matrici classiche e jazzistiche, slanci melodici e esplorazioni spigolose e intense, intuizioni personali e riferimenti alle esperienze pianistiche più significative. Nei cinquantacinque minuti del disco, Pieranunzi distilla le tante sfaccettature della sua personalità musicale in un sofisticato gioco di riflessi tra musica e immagini: si innesca così un flusso sonoro libero e astratto, governato con carattere e capace di puntare, quando serve, sul carattere e sulle suggestioni delle opere oppure su memorie condivise legate ai singoli artisti, un flusso sonoro ricco di atmosfere convogliate con grande abilità e controllo l’una di seguito all’altra. Se prevale un passo austero, pervaso di malinconico intimismo, un passo simile a quello con cui si percorrono le sale di una galleria d’arte, Pieranunzi è sempre concentrato nel mantenere in equilibrio il senso e la struttura del discorso complessivo: cambi di direzione repentini oppure aperture cantabili diventano utili strumenti per dare respiro tanto all’esecutore che all’ascoltatore, complessità e dimensione intellettuale vengono gestite con attenzione e senza mai cedere ad involuzioni o cerebralismi. Un percorso, quello tracciato in Frame, di grande vigore, magnetico in alcuni passaggi, sempre affascinante.
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