Rava/Bearzatti/Guidi in prima assoluta ad Attraverso Festival

Foto: Paola Farinetti










Rava/Bearzatti/Guidi in prima assoluta ad Attraverso Festival

San Cristoforo (Alessandria) – 27.8.2020

Enrico Rava: flicorno

Francesco Bearzatti: sassofoni

Giovanni Guidi: pianoforte

La rassegna “Attraverso – Uomini e storie nelle terre di mezzo” si svolge fra agosto e settembre in comuni delle province di Alessandria, Asti e Cuneo, ospitando attori, scrittori, filosofi e intellettuali vari, concedendo una finestra, però, anche alla musica jazz. In particolare, nello splendido parco del castello di San Cristoforo il 27 agosto si esibisce in prima nazionale Enrico Rava insieme a Francesco Bearzatti e a Giovanni Guidi, una costola, cioè, dello Special Edition, super-gruppo formato nel 2019, completato da Francesco Diodati alla chitarra e da Gabriele Evangelista ed Enrico Morello rispettivamente a basso e batteria, oltre a Gianluca Petrella al trombone (spesso in alternativa allo stesso Bearzatti).


Da qualche anno il trombettista limita al massimo le parole durante i concerti, lasciando parlare esclusivamente la musica. Così avviene anche nel comune dell’alessandrino, dove si passa da un pezzo all’altro quasi senza soluzione di continuità, giusto il tempo per far finire gli applausi.


Il repertorio comprende composizioni di Rava, qualche standards, canzoni brasiliane e una puntata nelle arie francesi.


Giovanni Guidi introduce i motivi con un pianismo sontuoso, straricco di note e di idee, tendendo a nascondere i temi, facendoli emergere da un mare in piena, agevolmente dominato dalla sua tecnica e dalla sua incisività. Nel suo fraseggio si colgono richiami allo stride piano, dosi massicce di swing e un senso del ritmo ineffabile reso esplicito in un idioma iper-moderno, fuori da qualsiasi clichè. I motivi, in questo modo, sono plasmati in forme per qualche verso insolite, perlomeno mai scontate.


Bearzatti, da parte sua, sfodera la consueta esuberanza, caricando i toni, arrivando spesso a forzare il sax tenore spingendolo in progressione verso l’acuto e oltre. Il suo solismo non è, però, solo energia fiammeggiante allo stato puro. Nei contrappunti con il flicornista, il sassofonista rivela, infatti, la sua abilità nel voltare e rivoltare i temi con attenzione al dettaglio, aggiungendo spruzzate di liscio in jazz, con glissando che ricordano proprio gli specialisti delle orchestre delle balere. Insomma Bearzatti è padrone di tanti generi che vanno a confluire in un linguaggio espressivo multistilistico, assolutamente personale e riconoscibile.


Enrico Rava, ormai votato al solo flicorno soprano, si occupa della regia dell’esibizione. Il programma contiene brani eseguiti tante volte in compagnie differenti ed il musicista torinese si appaga nello scoprire nuovi angoli di prospettiva, diverse maniere di avvicinare pezzi che fanno parte del suo background, che ancora una volta vuole interpretare, aggiungendo magari particolari inconsueti. Suona con aplomb, ma pure con calore, sfoggiando un timbro pastoso e una diteggiatura sciolta e connotativa. Quando conclude i suoi assoli si volta a guardare i due partners, quasi per trasmettergli nuove ispirazioni, salvo togliersi il cappello, metaforicamente, per significare approvazione incondizionata alle sortite felicissime del pianista o del tenorista.


Il concerto si chiude con una versione strepitosa di Quizas, quizas, quizas, offerta come bis. In questo finale Guidi, dopo aver travolto la platea con una valanga di note, accompagna i due compagni di viaggio battendo le mani o percuotendo con le nocche il pianoforte, in un clima intellettualmente festoso, mentre il numeroso pubblico decreta il successo della serata con applausi convinti e meritatissimi.


La situazione in cui si svolge l’evento è di emergenza legata al Covid. I presenti, come da norma, indossano la mascherina di protezione per un’ora e mezza di filato.” Siete eroici….” chiosa Rava, apprezzando lo sforzo compiuto da tutti per seguire, comunque, il debutto di un trio, una vera all stars, capace di proporre grande jazz e di far provare nuovamente i brividi lungo la schiena che solo lo spettacolo dal vivo può procurare, dopo mesi di forzata clausura.




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