Finnish Jazz. Recensione. Frost

Joona Toivanen Trio - Frost

Emi Blue Note – 0946 35209921 – 2006




Joona Toivanen: pianoforte

Tapani Toivanen: contrabbasso

Olavi Louhivuori: batteria


Intervista a Joona Toivanen





Il trio di Joona Toivanen si inserisce in una dimensione particolare. Fondamentalmente, perché si connota attraverso il contributo di molti elementi: le dinamiche dei brani, la presenza della matrice nordica, la coralità della propria musica, l’utilizzo di soluzioni compositive particolari, il richiamo alla tradizione classica del pianoforte e la latente, ma incisiva, radice di ritmi più tipicamente jazzistici.


La musica condotta da Joona Toivanen, Tapani Toivanen e Olavi Louhivuori vive in una felice terra di mezzo nella quale gli elementi sopracitati si fondono e danno angolature differenti ai brani; la coerenza della musica proposta dal trio emerge dalla continuità espressiva presente nei vari episodi del disco.


Il trio è composto da musicisti tanto giovani quanto attivi nel promuovere progetti; musicisti attenti e presenti nel disporre gli elementi della propria creatura. Frost è il terzo lavoro pubblicato dal trio di Joona Toivanen e denota una visione poliedrica e, allo stesso tempo, una sintesi radicale tra i vari elementi. La direzione molteplice del disco, permette al trio di lavorare su materiali differenti e di inserire, di volta in volta, spunti nuovi, di richiamare in modo vario gli elementi che costituiscono la radice del proprio stile.


Il risultato è nelle otto tracce composte da Joona Toivanen e Olavi Louhivuori per Frost. Il dilemma se dare risalto alle proprie istanze personali o mettere in evidenza le influenze, viene risolto dal trio dando ampio spazio ad entrambe le possibilità. Si intrecciano stati d’animo diversi, miscelati in modo maturo, e si incrociano modi sonori e ritmi che si legano alle emozioni della scrittura: Frost è un disco molto espressivo e, soprattutto, lo è nel suo insieme, nel dar vita alle emozioni con lo sviluppo e l’accostamento dei diversi temi.


Tra gli elementi che abbiamo citato in apertura, é da rilevare la coralità nella conduzione della musica. La musica viene costruita dai tre musicisti grazie ad un atteggiamento sempre attento allo sviluppo complessivo del brano, atteggiamento che rende i tre protagonisti tanto nell’accompagnamento quanto nel creare la voce del trio: una voce fortemente caratterizzata dalle note sottolineate del contrabbasso, dal lavoro melodico e di ricerca sonora della batteria, dell’approccio totale del pianoforte. Una costruzione corale che il trio sfrutta per dispiegare in tutte le direzioni le motivazioni narrative e lineari della propria musica, senza entrare in zone libere, ma ponendo sempre nella massima evidenza gli aspetti melodici e tematici.


Grazie a questa coralità, il trio può utilizzare le varie influenze con assoluta tranquillità, passando da un luogo musicale all’altro, in modo da creare la propria sintesi tra lirismo e vigore, tra visioni rarefatte e ritmi più sostenuti.