Mack Avenue Records – 2019
Roberto Fonseca: pianoforte, organo Hammond, moog, tastiere elettriche, congas
Yandy Martìnez Rodriguez: contrabbasso
Raùl Herrera: batteria
ospiti:
Joe Lovano: sax tenore
Ibrahim Maalouf: tromba
Danay Suarez: voce
Mercedes Cortés: voce
Gema 4: quartetto vocale
Yesun è il nuovo disco del bravo pianista cubano Roberto Fonseca. Assieme a lui ci sono il batterista Raùl Herrera e il fido bassista Yandy Martìnez Rodriguez. In questo disco lo accompagnano prestigiosi ospiti d’onore come Joe Lovano, il trombettista franco-libanese Ibrahim Maalouf, il rapper cubano Danay Suarez e la famosa danzatrice di bolero Mercedes Cortes. Yesun è un disco bello, conciliante, solare e ricco di sfumature sonore che vanno dai ritmi cubani, al jazz, alla classica e alla world. È proprio il piano, dalla timbrica singolare, che apre il disco con La Ilamada. Un incessante avanzata di note i cui cambi melodici sono dettati dalle voci di Gema 4, gruppo cubano femminile di stanza a Barcellona. Il ritmo cambia con la rumba di Kachucha, arricchita dal prezioso ricamo orientale di Ibrahim Maalouf. Il funky lisergico di Cadenas ci ricorda le “libertà cercate” che si materializzano attraverso le parole della rapper Danay Suarez. Dopo tanto movimento arriva il pezzo forse più bello del disco, l’intimista e poetico Por ti. Fonseca, eccelso, tira fuori il suo passato classico mescolandolo alla nostalgica umanità della sua terra. Le congas di Adel González riportano i ritmi in primo piano tra valangate di percussioni e colorate note di pianoforte in Aggua. All’improvviso poi cambia tutto con le sonorità metropolitane e scure di Motown. Nel suo viaggio latino non può mancare la bossa nova di Stone of hope, condotta da un basso funky e improvvisata al piano da un Fonseca estremamente creativo e jazz. In Vivo arriva potente il sax di Joe Lovano, pezzo dinamicissimo spezzato dal pianismo delicato di Fonseca. Oo ha un sapore più funky, ballabile, con lo sguardo sempre a sud. Un brano insomma di vera fusion. Moderno, dinamico e cantato è il Mambo per la nina che precede Ocha, un piano trio sospeso tra jazz e Cuba, improvvisazioni e cambi ritmici, che mettono in risalto la bravura e l’affiatamento del gruppo. Sulla stessa lunghezza d’onda, ma più lento e suggestivo è No soy de esos. Fonseca qui rivela appieno le sue ottime doti tecniche nel tenere il ritmo basso ma intenso e profondo. Scava le note amplificandone i confini di una poetica in penombra. Yesun ci lascia in allegria così come era cominciato con le percussioni in primo piano di Inor Sotolongo e il campionamento funky della rumba di Carlos Embale. Consigliato!
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