Bojan Z @ Lampi

Foto: Marcelo Soulè (per gentile concessione Musicamorfosi)





Bojan Z @ Lampi


Bojan Zulfikarpasic: pianoforte

È raro riuscire a sentire Bojan Zulfikarpasic (in arte Bojaz Z, soprannome dettato da necessità di… pronuncia) in piano solo in Italia: ed è davvero un peccato. All’estero la sua presenza concertistica è molto più assidua, e si capisce perché: il suo stile è profondamente europeo, non nasconde l’influsso le “due patrie” del pianista (serbo di nascita e francese d’adozione), e inoltre il suo trattamento del pianoforte è quello di uno strumentista d’alta caratura, di derivazione classica (notevole la rotondità del suono), che però immerge la ricerca dei temi dei brani che propone nella musica popolare, non solo per cercare un’ispirazione nell’atmosfera tipica della musica di una terra, ma anche direttamente per rielaborare brani che effettivamente da quell’area (ad esempio, come nel caso del concerto di cui parliamo, macedone) provengono. La sua straordinaria forza melodica, mai stucchevole ma anzi smorzata violentemente dall’originalità assoluta del trattamento armonico-ritmico, rendono un concerto in piano solo di questo artista un evento unico. Ancorato saldamente al concetto di “brano” (niente improvvisazioni-fiume alla Jarrett, per intenderci: e, in effetti, i due non hanno pressoché nulla in comune), la sua concezione della musica risente sì del linguaggio jazzistico, ma questa non è che una delle molteplici influenze presenti. Dal punto di vista per così dire “formale”, Bojan Z. si districa in una totale libertà armonica e melodica (ricchissimi i cromatismi), evidentemente erede della contemporaneità, ma appunto senza mai rinunciare al melodico: un mix davvero inedito.


Un applauso a Bojan Z, allora (che del resto, soprattutto all’estero, di plausi ne riceve a iosa, critica in testa) e alla rassegna Lampi che ci ha permesso di ascoltarlo.