Roberto Negro – Papier Ciseau

Roberto Negro - Papier Ciseau

Label Bleu – 2020




Roberto Negro: pianoforte, electronics, compisizione

Emile Parisien: sax soprano, sax tenore

Valentin Ceccaldi: contrabbasso

Michele Rabbia: batteria, electronics






Roberto Negro allarga il trio “Dadada” a quartetto, con l’inserimento di Valentin Ceccaldi al basso, accanto ai partners consueti, Emile Parisien ai sassofoni e Michele Rabbia alle percussioni. La musica del cd si mantiene in continuità, però, con le precedenti incisioni del pianista parigino di adozione. Ancora una volta sono le antinomie, le contrapposizioni stilistiche a segnare tangibilmente il percorso del quartetto. Così si passa, magari nella stessa traccia, da vellutate atmosfere classiche, romantiche, a vigorose parentesi elettroniche, sostenute da cambi di ritmo repentini.


Il cd inizia con Lime, dall’incedere iniziale rilassato, sottolineato da arpeggi avvolgenti, sino ad un subitaneo mutamento di situazione con un’esplosione elettrica a caratterizzare il finale della traccia. Si prosegue con Odile, quasi una cantilena infantile, trasformata, contaminata in corso d’opera, dalle insidie tese dalle percussioni, dal sassofono e da un pianoforte in rottura prolungata… Toot si annuncia con la tastiera che crea uno sfondo monocromatico, con il basso che ripete una frase ossessiva, e si procede su questa falsariga sino ad un troncamento inatteso, in conclusione. Apotheke avanza a sbalzi, con un tempo duramente cadenzato e improvvisi unisoni ribattuti, a marchiare in punti precisi e a movimentare il brano. Telex è unita a Neunzehn e transita da atmosfere languidamente sentimentali a momenti aggressivi, dove tutti sollecitano al massimo i loro strumenti, in una sorta di ansia liberatoria. Missa ha molte sfaccettature, passando da ambienti delicati, dove si appalesa un motivo malinconico, portato avanti dal sax di Parisien a guizzi rabbiosi, in cui le voci si fanno strozzate. Solarels è quanto mai enigmatica, vagamente claustrofobica, per il tema che va e torna, con il pianoforte che, ad un certo punto, si allontana e scompare in un silenzio imprevisto della durata di alcuni minuti, da cui spunta di nuovo per riportare i suoni inquietanti di un luna park arrivato a ravvivare o a turbare una festa di paese….


“Papier ciseau” è un album sorprendente solo per chi non conosce le precedenti prove del pianista piemontese. È, invece, un disco che conferma la sagacia nel giustapporre, nel manipolare i generi da parte di Negro, ottenendo, in tal modo, un qualcosa di abbastanza unico nel panorama della musica jazz europea. E non è un merito di poco conto…




Segui Jazz Convention su Twitter: @jazzconvention