A Jazz Supreme
Torna “A Jazz Supreme” con sei appuntamenti: il cartellone pensato da Fernando Fanutti del Musicus Concentus e dal pianista Simone Graziano come omaggio al disco “A Love Supreme” di John Coltrane.
Il duo formato da Giovanni Guidi e Luca Aquino apre venerdì 15 ottobre la rassegna. La nuova coppia del jazz italiano: Luca Aquino e Giovanni Guidi, tromba e pianoforte, due talenti, con alle spalle svariate esperienze internazionali, sbocciati in tempi diversi ma uniti da passioni identiche. I due musicisti ci porteranno in un viaggio dove ogni melodia sarà un pezzo di un racconto che riguarda tutti e che ognuno a suo modo potrà personalizzare.
She’s Analog sarà sul palco di Sala Vanni, venerdì 22 ottobre. Il gruppo nasce a fine del 2018 con la precisa volontà di esporare le possibilità sonore offerte da una particolare declinazione del più classico degli ensemble: il trio. L’idea è quella di una musica creata collettivamente che, a partire da uno spunto compositivo sempre più esile, si arricchisce di un’improvvisazione sempre più radicale.
Si prosegue, venerdì 29 ottobre, con Ada Montellanico WeTuba con la presenza di Michel Godard. WeTuba vede oltre a Godard la presenza di tre musicisti che attualmente rappresentano l’espressione più all’avanguardia del giovane jazz italiano, Simone Graziano al pianoforte, Francesco Ponticelli al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria. Straordinari artisti con cui Ada Montellanico collabora da vari anni in diverse sue formazioni.
“Nina” è il progetto di Gabrio Baldacci – nonchè omonimo album uscito agli inizi di ottobre 2020 – dove quasi un decennio di musica di generi apperrentemente lontani si incontrano e creano meraviglia. Il chitarrsita si esibirà in Sala Vanni, venerdì 5 novembre
Venerdì 12 novembre, sarà la volta di Roberto Ottaviano e Alexander Hawkins che affrontano con il loro “Monumental Duo” standard e composizioni originali, in un flusso dominato dal magistrale interplay fra due menti musicali sofisticate e poetiche.
Zoe Pia “Shardana” chiude la rassegna il 19 novembre: un progetto in equilibrio tra follia e razionalità, passione e sentimento, radice e fiore, un coraggioso innesto di linguaggi, repertori e suoni a cavallo tra il jazz di oggi, l’improvvisazione e l’etnia.
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