Parco della Musica Records – 2021
Costanza Alegiani: voce
Marcello Allulli: sax tenore, electronics
Riccardo Gola: contrabbasso, basso elettrico, electronics
ospiti:
Fabrizio Sferra: batteria
Francesco Diodati: chitarra
Costanza Alegiani, dopo “Grace in Town”, inciso in coppia con Fabrizio Sferra, composto esclusivamente di brani originali, prosegue nel suo percorso ai confini del jazz o oltre i margini, fuori dalla placidità del mainstream, cioè, ma pure dalle asperità dell’area più avanzata, realizzando questo disco dedicato alle arie popolari americane. Nell’album troviamo un tributo a Bob Dylan, con la sua It ain’t me babe”, uno a Woody Guthrie con Lonesome valley” e due traditional ( uno americano e uno irlandese) La Alegiani ha poi musicato una poesia di Emily Dickinson e una di Edgar Lee Masters, oltre a venire fuori in prima persona con testi e musica di sua produzione in un paio di tracce. Anche Fabrizio Sferra collabora come autore in un caso, oltre a mettersi a disposizione con la batteria in quattro segmenti del disco. L’operazione acquista senso e appeal, principalmente, grazie alla voce della cantante che interpreta i temi con grazia assertiva, cura sostanziale delle dinamiche e capacità ammirevole di calare e calarsi in climi e ambienti sonori apparentemente lontani dalla nostra realtà. Di fatto la vocalist rivela una notevole inclinazione per il folklore degli Stati Uniti, di cui è una studiosa e una cultrice, poiché in quello stile riscopre le radici del blues e, in certo modo, del jazz delle origini, generi che fanno parte del suo background artistico, oltre a riscontrarvi un portato melodico del tutto affascinante. Affiancano la Alegiani in tutto l’album il bassista Riccardo Gola, anche al live electronics, efficace e propositivo in ogni frangente e Marcello Allulli, al sax tenore, che si produce in interventi di impronta afroamericana, carichi di umori, di energia e di groove e si adopera pure lui nel maneggiare strumentazione elettronica. È ospite in tre brani, poi, Francesco Diodati, che illumina con il suo fraseggio delicato, attento alle sfumature, friselliano il giusto, vale a dire senza risultare un imitatore pedissequo del chitarrista di Baltimora, il miglior episodio del lotto, The Ice Skater”, ricavato da un motivo tradizionale irlandese, riverniciato con i colori della festa dal quartetto e in particolare esaltato dal canto sinuoso, appassionato ed emozionante della musicista romana.
Come detto precedentemente, Fabrizio Sferra compare in veste di ospite nell’opera e dà smalto e pulsioni ritmiche idonee e quanto mai incisive, quando viene chiamato in causa.
“Folkways”, infine, è un cd progettuale come gli altri incisi in passato dalla cantante laziale, frutto di applicazione e trasporto per la cultura e le tradizioni americane, rilette con sensibilità e competenza da una interprete e compositrice curiosa, sempre alla ricerca di nuove avventure nel jazz o in zone limitrofe.
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