T.R.E. (Tri Razional Eccentrico) – Altrove

T.R.E. (Tri Razional Eccentrico) - Altrove

Abeat Records – 2021






Alessandro Giachero: pianoforte

Stefano Risso: contrabbasso

Marco Zanoli: batteria






La pubblicazione di “Altrove” ci permette di ammirare ancora una volta il gruppo T.R.E. con un doppio album di inediti, dopo la scomparsa nel 2020 del pianista Alessandro Giachero, musicista di spessore e docente stimatissimo dei corsi di Siena jazz. Il trio ha avuto una storia lunga diciotto anni, in cui ha inciso dischi anche con ospiti prestigiosi, quali Stefano Battaglia, ad esempio. Fra i componenti del gruppo si era creata una tale alchimia che consentiva loro di eseguire brani scritti o di improvvisare in estrema scioltezza, in virtù di una concezione analoga di intendere il jazz e grazie ad un feedback immediato, quasi telepatico.


Il primo dei due cd è costituito da undici tracce, la maggior parte composte da Stefano Risso (cinque) e tre per ciascuno dagli altri due partners.


Nei vari capitoli si ascolta una musica contrassegnata da una forte impronta melodica e da un certo alone romantico, portata avanti dal pianoforte e ben sostenuta da basso e percussioni. La tensione, all’interno dei brani, cresce evolutivamente. Il ritmo aumenta e si dilatano le dinamiche. La batteria, in specie, impone un fraseggio derivato dal rock, senza esagerare, però, nel furore espressivo.


Nel secondo cd, dedicato all’improvvisazione, con tutti i pezzi a tripla firma, tranne le due takes conclusive, la proposta ha un carattere più spinto in avanti ed è indirizzata verso una libertà controllata, dove si ha la facoltà, comunque, di uscire fuori dall’ambito tonale. Giachero sparge frasi ciclicamente iterate, apparentemente disomogenee, inizialmente, ricompattate, invece, e rese coerenti attraverso passaggi progressivi di accomodamento, di conciliazione. Marco Zanoli, da parte sua, espone un drumming ardito e fantasioso, creando un campo minato ritmico alle spalle di un discorso melodico-armonico già di per sé in equilibrio volutamente precario. Ci pensa Stefano Risso, assestando colpi secchi o profondi sul basso, a sostenere il peso dell’intelaiatura, offrendo stabilità e bilanciamento. I tre sono compositori istantanei di vaglia, è giusto sottolinearlo, poiché non lasciano niente al caso. Ogni singola nota inventata sul momento ha una sua ragione di essere nel disegno ideato, ma non pianificato nei particolari, da ogni membro di T.R.E.


“Altrove”, in sintesi, ha l’aria di costituire un piccolo, grande evento. È un’ulteriore testimonianza, cioè, di quanto abbia potuto regalare al jazz italiano un trio come questo. La formazione, infatti, era capace di realizzare una musica raffinata, ricca di sfumature e di sottintesi, ritmicamente frastagliata, audace, ma priva di contraddizioni, nella forma, e solida, confacente, nella sostanza.




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