Emme Record Label – 2021
Gabriele Mirabassi: clarinetto
Fabio Zeppetella: chitarra
Dario Deidda: basso
In “Stones” si intrecciano diversi incontri. Da una parte il bagaglio tecnico, le intenzioni e le prospettive musicali di tre musicisti di grande esperienza e dal percorso differente. Dall’altra, le sonorità cameristiche, ariose e lievi, del trio formato da clarinetto, chitarra e basso, interpretano un repertorio di brani – originali o ripresi da altri autori – che affondano le proprie radici nelle varie stagioni del jazz e che portano Gabriele Mirabassi, Fabio Zeppetella e Dario Deidda a confrontarsi con le differenti accezioni di questa musica e con i suoi più grandi protagonisti, da Charlie Parker e Django Reinhardt a Toots Thielemans, da Antonio Carlos Jobim a Lee Konitz e Benny Goodman.
Senso dello swing e propensione melodica sono le chiavi utilizzate dai tre musicisti per dare vita ad un lavoro in cui il virtuosismo si mette al servizio della cantabilità e lascia spazio ad un dialogo fatto di ascolto e rispetto. “Stones” convoglia così al suo interno una riflessione sulle tante esperienze attraversate dal jazz secondo dinamiche liriche e suggestive, costruite dai tre musicisti giocando sugli unisono o interagendo secondo una visione contrappuntistica. Mirabassi, Zeppetella e Deidda realizzano un lavoro solare in molti suoi passaggi, inatteso per certi versi se si guarda alle loro singole carriere e, nel complesso, solido e scorrevole, gestito con naturale tranquillità e sicura maestria.
Una delle sintesi più efficaci del percorso affrontato in “Stones” può essere rappresentata da Toots, brano firmato da Zeppetella come tutti gli originali presenti nel disco, brano in cui si intrecciano il richiamo a Bluesette e il riferimento allo choro, in un ponte musicale che unisce la musica e la vitalità di Toots Thielemans con i riflessi del mondo musicale brasiliano, la necessità e il controllo del virtuosismo e la disposizione a trovare linee melodiche sempre fluide e, allo stesso tempo, coerenti con le diverse ispirazioni. Un’atmosfera che prosegue poi con i brani successivi – e, in primis, con la ballad Little Girl – e si riflette sulle direzioni prese, di volta in volta, dai tre musicisti, dalle composizioni di Zeppetella e dalle evoluzioni prese dal loro dialogo musicale.
Nel catalogo Emme Record Label, continuano così ad alternarsi lavori realizzati da giovani – e, in alcuni casi, giovanissimi – interpreti del jazz italiano e incontri musicali tra musicisti già consolidati da una carriera importante come è appunto il caso di Gabriele Mirabassi, Fabio Zeppetella e Dario Deidda o come era avvenuto con il tributo a Charlie Parker registrato da Rosario Giuliani e Pietro Lussu o, ancora, con il duo formato da due maestri della chitarra jazz italiana come Umberto Fiorentino e Fabio Zeppetella. Il percorso tracciato da Enrico Moccia. deus ex machina dell’etichetta e di tutto il mondo che gravita intorno al Fara Music Festival, sta esplorando il panorama delle nuove generazioni proponendo dischi diversi per approccio ed intenzioni, orientati sia verso le direzioni espressive del jazz mainstream che verso quelle più libere e radicali. Uno sguardo condotto, negli ultimi anni, anche in sinergia con il Premio Internazionale Massimo Urbani dal momento che Emme Record Label ha pubblicato il lavoro con cui il vincitore della rassegna in programma all’inizio dell’estate a Camerino celebra la sua affermazione.
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