Foto: Andrea Gaggero
“Blue Ring Improvisers” alla casa della musica S. Michele
Workshop ed esibizione finale di maestri e allievi
Montaldeo (AL) – 10/12.8.2022
Ad un mese di distanza dal workshop tenuto da Joëlle Léandre la Casa della Musica S. Michele a Montaldeo, nel basso Piemonte, ospita i fratelli Tobia e Michele Bondesan con Giuseppe Sardina, tutti e tre afferenti alla “Blue Ring Improvisers” associazione culturale con sede nel senese, attiva nell’organizzazione di rassegne, concerti e seminari. Al laboratorio sono iscritti 13 strumentisti, provenienti da nord e centro Italia, con storie individuali diversificate, da giovani neofiti, al primo impatto con questo tipo di esperienza, a musicisti navigati e già avvezzi ai sistemi utilizzati dai maestri del corso, per la frequentazione di iniziative precedenti. Tobia Bondesan, primo diplomato alla scuola di Siena jazz pure con il massimo dei voti, guida i lavori secondo una strategia precisa e differenziata, cercando di far partecipi i corsisti dei linguaggi del jazz contemporaneo “in situazione”, nella pratica ideativo-esecutiva. L’obiettivo dichiarato è quello di far nascere o coltivare un atteggiamento consapevole, indirizzato verso la ricerca, nel jazz o in altri ambiti, non accontentandosi di reiterare una lezione già troppe volte ripetuta, nel filone del mainstream, per intenderci.
Alla fine della terza giornata, nella magnifica cornice delle colline dell’alto Monferrato, giardino della Casa S. Michele, si svolge una sorta di saggio finale del seminario. Il maggiore dei Bondesan, in questo caso, utilizza la conduction, in prevalenza ma non esclusivamente. Il musicista toscano alterna momenti in cui dirige la band con una serie di gesti atti a suggerire note, accordi, figure o effetti timbrici, alla ripresa di parti in qualche modo codificate, richiamate pure dall’uso di cartelli tematici, per cui la piccola orchestra si scinde in organici più ridotti. L’ensemble risponde bene alle sollecitazioni del band leader, dimostrando duttilità e notevole disponibilità ad entrare in qualche modo dentro questa improvvisazione collettiva comandata da segni convenuti. Tutti offrono una prestazione di maggior livello rispetto al loro target abituale, spinti dalla particolarità del contesto e coinvolti nella novità di questo tipo di consegna. Per dare polpa e spessore al suono complessivo del gruppo e per offrire qualche spunto solistico di maggiore peso specifico, intervengono Michele Bondesan, molto efficace con il contrabbasso archettato, lo stesso Tobia, illuminato e illuminante nel suo intervento con il sax alto e Giuseppe Sardina, che dispensa un fraseggio fantasioso e polimetrico, quanto essenziale alla batteria.
Il giorno prima, il trio (Bondesan-Bondesan-Sardina) si esibisce nell’Enoteca Regionale di Ovada. Il concerto è parte di una ricca rassegna nell’Alto Monferrato ovadese, tra luglio e agosto, organizzata dalla stessa CdM San Michele. È un vero piacere poter ascoltare tre ottimi giovani musicisti che intendono la libera improvvisazione e la ricerca come alcuni degli elementi fondanti del loro fare musica. Il trio, attivo tra Toscana, Emilia Romagna e nord Italia, ha nell’associazionismo e nella cooperazione il punto cardine per un ricco interscambio musicale e personale. Si possono citare, a tal proposito, la partecipazione alla Tower Jazz Composers Orchestra, importante formazione collegata al Torrione di Ferrara e l’organizzazione della recentissima 2^ edizione del festival di musiche improvvisate “Now Music” in provincia di Siena, che raduna fior di compositori istantanei. Proprio quest’ultima locuzione, Now Music, pare sintetizzare la poetica-politica del trio: musica come arte del presente, nel suo farsi senza rimandi ad un prima e a un dopo; musica come mezzo per tentare di esprimere l’adesso-il momento attuale. Il trio è composto da musicisti tecnicamente e linguisticamente solidi che si muovono agilmente sul terreno scivoloso e mai totalmente sicuro della libera improvvisazione. La grande energia, la conoscenza e la capacità di ascolto reciproci sono alcune delle caratteristiche positive del gruppo. La sequenza dei brani, piuttosto liberamente costruiti, l’indispensabile uso di segnali musicali, il tentativo di infrangere il confine tra rumore, musica e suono sono tutti elementi caratteristici di questa pregevole esibizione. Particolarmente affiatato e solido è parso il duo batteria contrabbasso (Sardina-Bondesan), base di relativa stabilità e ancoraggio sul quale Tobia Bondesan ha potuto confermare le sue qualità strumentali e improvvisative con un timbro ben definito, la voglia di giocare con e contro il ritmo e l’uso di tecniche non ortodosse di formazione e produzione del suono. Solo di una componente si è sentita l’assenza, in un set peraltro stimolante e di valore: mancavano il canto e il lirismo, fattori, invece, fertilizzanti di tanta musica, presente e passata.
Non resta che auspicare, in conclusione, un proseguimento su questi livelli delle attività della casa della musica S.Michele, un’organizzazione capace di portare maestri competenti e aperti alle novità in una zona periferica rispetto al circuito nazionale, jazzistico e non soltanto.
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