Maurizio Brunod: chitarra acustica
Hi-Fi Di Prinzio – 2022
“Trip with the Lady” è l’ottavo disco in solo registrato da Maurizio Brunod nel corso di ventisei anni, dal primo, “First step” del 1996, all’ultimo, uscito alla fine del 2022. Rispetto agli altri album, in cui venivano impiegati diversi tipi di chitarra, dalla classica all’elettrica, con eventuale utilizzo di effetti e sovraincisioni, in questo cd è protagonista la sola chitarra acustica. Come spiega Brunod nelle note di copertina, l’incontro con questo nuovo strumento, la “Lady” del titolo, gli ha suscitato l’urgenza, cioè, di raccogliere gli stimoli e le ispirazioni ricevute in un’incisione non programmata precedentemente.
Il disco contiene dieci brani, sei a firma del chitarrista, uno ciascuno appannaggio di Coltrane, Mella, Trovesi, oltre ad uno standard notissimo, come My one and only love.
Brunod è indubbiamente uno storyteller per indole e scelta di campo. Anche in questa recente fatica discografica il musicista valdostano prosegue su questo registro espressivo, ripescando alcune sue composizioni a cui è particolarmente legato, o rivolgendosi ad autori e mondi che da sempre fanno parte del suo retroterra artistico. Così in questo viaggio in compagnia della chitarra acustica, Brunod ci racconta il suo Sudamerica, i Caraibi, l’ amore per il jazz dei maestri, per gli evergreen, il trasporto verso il country, un country reso nostrano. Ogni brano è privo di testo, ma è come se lo avesse. La sei corde “nobile”, infatti, disegna melodie con un andamento ondulato, che sottintendono o celano, se si vuole, parole improntate ad una cauta, riservata malinconia. La cifra stilistica di Brunod, il suo tocco, il suo timbro, sono piuttosto riconoscibili. Non è questa una qualità trascurabile.
I temi vengono esposti con una grazia e un sentimento contenuti. Non si cade mai, cioè, nei toni enfatici. Non fanno parte del milieu del personaggio. Gli arpeggi, poi, servono ad abbellire una costruzione architettonica ben connotata, a servizio di un motivo da illustrare e decorare nella giusta guisa.
Fra le undici tracce si fa preferire All Change per la bellezza del refrain e la carica ritmica avvolgente racchiusi nella stessa.
“Trip with the Lady”, in conclusione, è un’opera preziosa, poiché ci aggiorna sullo stato dell’arte di un chitarrista che, nella dimensione solitaria, si specchia nel suo intimo e nelle sue passioni e, attraverso lo strumento d’elezione, riesce a condividere agevolmente le sue impressioni con chi ascolta.
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