Beatrice Arrigoni, giovane cantante bergamasca con alle spalle buoni studi e pregevoli frequentazioni, pubblica a poca distanza temporale tre dischi in cui è protagonista o meglio co-protagonista. Il primo cd in ordine di uscita è “A brief history of time” inciso con l'”Entaglement Trio”. Nell’opera sono contenuti testi di T.S. Eliot, poeta modernista americano e riferimenti alle teorie del noto fisico inglese Stephen Hawking. Su questo album la Arrigoni si esprime così: «Quello che ho cercato di fare, su indicazione di Matteo Lorito, è stato proprio quello di aderire allo sviluppo narrativo da lui immaginato. Nella prima parte ho tentato di cantare il testo quasi fuori temperamento, per esprimere l’idea del suono come elemento puro, svincolato da altezze (senza preoccuparmi dell’intelligibilità delle parole). Man mano mi sono allineata su parametri specifici (come melodia e ritmo) di pari passo con le proposte esplicitate dal compositore attraverso la scrittura. Si passa, ad esempio dall’improvvisazione caotica iniziale – in cui la consegna era quella di non cercare a tutti i costi un dialogo con l’altro ma di immaginare un magma caotico di suoni – ad improvvisazioni più ordinate, conformi, in cui ognuno rispetta il suo ruolo e ascolta vantaggiosamente gli altri…» In effetti quello che colpisce, soprattutto nei primi due brani, rispettivamente di 19 e 23 minuti è la spessa cornice elettronica che avviluppa il dialogo fra i tre partners ( compreso lo strumento-voce). La Arrigoni in particolare espone tutta una serie di artifici vocali, che la fanno transitare dal rumorismo di alcune sequenze al salto verso note acutissime subito dopo, al trascinamento di qualche fraseggio accidentato al fine di convergere in qualcosa di più domestico. Nei pezzi successivi, sempre mediamente della durata di sette minuti, il lato acustico predomina. Basso e batteria tengono un ritmo, una cadenza insistita, e il canto dinamicamente semantico della Arrigoni fornisce un elemento catalizzante di stupori e di suggestioni.
Il secondo cd si intitola “Songs and poems”. In questo caso la cantante è ospite, in un certo senso, del Blend 3 di Andrea Grossi, autore delle musiche delle undici tracce, mentre le poesie sono della Dickinson, di Cummings e dello stesso Grossi. Su questo album così si esprime la Arrigoni: «Mi sono unita al progetto con entusiasmo e sento di essere riuscita ad entrarci dentro con naturalezza. Ho apprezzato le scelte testuali. Mi è piaciuto come Andrea ha manifestato in musica le atmosfere evocate dalle poesie. Ho apprezzato come ha lavorato compositivamente, come ha utilizzato la voce e definito il bilanciamento strumentale. Mi sono sentita perfettamente a mio agio anche a livello di linguaggio, poiché si tratta di un progetto che abbraccia il jazz e che va oltre, senza, però, diventare manieristico o cervellotico e senza mai rinunciare all’espressività melodica – secondo me molto importante quando si scrive per voce-. Questo mi ha concesso di sperimentare liberamente in maniera diversa in ogni brano, esaltando le peculiarità di ciascuno, di pari passo con l’unicità dei significati letterari.» Il trio spinge parecchio creando una tensione positiva, per mezzo del sax spigoloso di Manuel Callumi, della chitarra avvolgente di Michele Bonifati e del contrabbasso equilibratore di Andrea Grossi. Alla vocalist resta il compito di planare sulle parole, renderle eloquenti, incisive, con unisoni inclinati e interventi successivi atti a comporre o scomporre il discorso. Quando parte in scat la Arrigoni veleggia sicura, aggiungendo la sua impronta swingoso-contemporanea ad un contesto architettonicamente ben definito.
Il terzo album è “Questo tempo”, frutto del lavoro paritario fra quattro musicisti di livello all’interno di Siena jazz. Sono con la cantante, infatti, Stefano Battaglia al pianoforte, Nazareno Caputo al vibrafono e Luca Di Battista alla batteria. Questa volta la scelta delle poesie ( da parte della medesima Arrigoni) è andata a toccare le raccolte di una serie di autrici italiane dei nostri giorni. C’è un tangibile sigillo ritmico, realizzato da tutti e tre i partners, dietro le evoluzioni vocali della cantante,che costruisce e spezza i versi, li rimodella, li recita, li stravolge o li rispetta fedelmente, li interpreta e ne estrae il senso, poetico o musicale che dir si voglia. Il colloquio fra pianoforte e vibrafono è, inoltre, uno dei punti forti di un disco che testimonia la cura e la profondità di un’operazione portata avanti dal quartetto nel corso di due anni di ideazione e di perfezionamento. Valeva veramente la pena impiegare tanto tempo per l’allestimento della registrazione se il risultato finale è di questa qualità.
Con questi tre cd Beatrice Arrigoni si affaccia prepotentemente alla ribalta di un jazz & poetry di sicuro valore, dimostrando di saperci fare in questo ambito specifico, ma non solo, in virtù di doti vocali e di una preparazione a monte veramente rimarchevoli, sorrette, però, in sovrappiù, da una sana curiosità e dalla voglia irresistibile di rischiare.
Entaglement trio – A brief history of time
Nusica.org – 2022
Beatrice Arrigoni: voce
Matteo Lorito: contrabbasso, elettronica, composizioni
Andrea Ruggeri: batteria, percussioni
Andrea Grossi Blend 3 – Songs and poems
We Insist! – 2022
Beatrice Arrigoni: voce
Manuel Caliumi: sax alto
Michele Bonifati: chitarra
Andrea Grossi: contrabbasso
Battaglia-Arrigoni-Caputo-Di Battista – Questo tempo
Da Vinci – 2022
Beatrice Arrigoni: voce
Nazareno Caputo: vibrafono, marimba, percussioni
Stefano Battaglia: pianoforte
Luca Di Battista: batteria, percussioni, electronics
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