Andrea Goretti: pianoforte, pianoforte elettrico
Gabriele Fava: sax tenore, sax soprano
Giancarlo Ganzerli: batteria
Emme Record Label – 2021
Dopo l’esordio in solo con “A light in the darkness”, uscito all’inizio del 2021, Andrea Goretti pubblica un secondo cd, questa volta con l’Unusual Trio, gruppo costituito da pianoforte, sassofono e batteria, senza, cioè, il contrabbasso. Da qui la denominazione “Unusual”. Al sassofono figura Gabriele Fava, come Goretti nell’orbita di Roberto Bonati. I due musicisti hanno, infatti, partecipato a conduction del maestro e contrabbassista parmense, o figurano nell’organico di orchestre che si sono esibite a Parmafrontiere sotto la guida del direttore artistico della rassegna. Ai due si aggiunge il batterista Giancarlo Ganzerli, anche lui giovane e provvisto di una visione della musica ampia e priva di preconcetti. La proposta si sviluppa su otto tracce, con largo uso di omaggi a personaggi fondamentali nella formazione artistica di Goretti, compositore di tutti i brani. Si va da Steve Lacy a Bill Evans, da John Taylor ad Andrew Hill. La musica del cd contiene al suo interno riferimenti ad alcuni protagonisti della storia del jazz, ma in modo più implicito che esplicito. Non si tratta di una rilettura di un determinato repertorio d’autore, cioè, quanto piuttosto dell’esecuzione di brani originali in qualche maniera influenzati da quei modelli.
Gli otto pezzi racchiudono melodie ampie e ben articolate, esposte e valorizzate dal dialogo sinuoso fra pianoforte e sassofono, mentre la batteria distende un accompagnamento spesso in controtempo o si posiziona in modalità assolo prolungato con accenti funky, sempre misurati. Colpisce, in tutto l’album, il senso architettonico nella costruzione dei segmenti. Tutto si effettua secondo un tracciato ipotizzato a priori, magari non in tutti i dettagli. Le parti improvvisate hanno uno spazio e una collocazione precisa, invero, e si pongono come espansione dei temi e come completamento di un discorso. Siamo in presenza di un jazz dalle strutture solide, ben definite, attraversato da contributi solistici altrettanto compatti e logici, felicemente agganciati al carattere dei motivi. Non sempre, poi, il trio suona contemporaneamente. Ci sono momenti in duo e alcune parentesi in solo, a servizio di un copione chiaro, dove nulla è lasciato al caso.
Il debutto discografico dell'”Unusual Trio”, in conclusione, è sicuramente apprezzabile. I tre non ricercano un jazz avventuroso o estemporaneo, né vanno ad ingrossare la fila di quanti percorrono la cosiddetta strada maestra. Goretti e i suoi partner seguono, invece, una linea specifica, facendo evolvere spunti e idee, riservando, nello svolgimento delle varie composizioni, sorprese all’ascoltatore attento poiché, appunto, rifuggono consapevolmente dalle soluzioni banali o scontate.
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