Verona – 28.6.2023
Foto: Archivio Fabio Ciminiera
Jean-Paul “Bluey” Maunick: chitarra, voce
Cherri V: voce
Natalie Duncan: voce
Tony Momrelle: voce
Sid Gauld: tromba
Alistair White: trombone
Paul Booth: sassofoni, flauto
Francis Hylton: basso
Francesco Mendolia: batteria
João Caetano: percussioni
Charlie Allen: chitarra
Chicco Allotta: tastiera
L’ultima serata del Verona Jazz vede in scena gli Incognito, uno dei gruppi storici dell’acid jazz e della musica soul/funky. Il gruppo nasce nel 1979 ma si impone all’attenzione internazionale nei primi anni 90.
Come ricorda il fondatore Jean-Paul Maunick la band è sempre stata mobile e variabile nella sua composizione, nel corso degli anni ha visto alternarsi diversi musicisti: il gruppo è sempre stato un trampolino di lancio per molti artisti.
Grande interplay e potenza caratterizzano una serata elettrizzante che ha fatto ballare l’intero Teatro Romano al ritmo delle più famose hit della band.
Brani come Talkin’ loud scatenano la vena funky del gruppo, l’accompagnamento di basso e batteria sprigiona un’energia inarrivabile.
Il chitarrista Charlie Allen si fa notare in diversi brani con un timbro preciso, perfetto, indovinato.
Colibri, uno dei brani più riconoscibili, si delinea con il bel giro di basso, le improvvisazioni estemporanee di sax e tromba.
Con Don’t You Worry ‘bout a Thing e As si concretizza l’omaggio a Stevie Wonder, la reinterpretazione di due brani cosi famosi è perfetta, sentita e misurata.
Il concerto si chiude con Jean-Paul Maulnick che accenna le prime parole di One Love di Bob Marley.
Un concerto che sprizza felicità ed energia e le note della musica continuano a riecheggiare una volta rientrati a casa.
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