Antonino De Luca – Respiri

Radici, Rifugi e ultimo Respiri, sono i tre dischi che compongono la trilogia di uno dei nostri più interessanti e mutevoli fisarmonicisti italiani. Antonino De Luca, oltre ad avere ottime capacità tecniche e un senso dello swing e del ritmo innati, riesce a calarsi ed immedesimarsi nelle composizioni come farebbe un attore seguendo il metodo Strasberg. Si ascolti la profonda Home di Petrucciani oppure l’umida e impressionista Rain di Enrico Rava. La sua fisarmonica da l’impressione di accarezzare la superfice dei brani prima di possederli dall’interno attraverso excursus melodici e picchi di cantabilità che ne esaltano l’umore e la fragilità dei contenuti. È musica apparentemente nostalgica, perché al tango non si può sfuggire, che ti fa viaggiare (Promenade des Anglais) col sogno e la fantasia, ti porta lontano ma ti aiuta a rendere reale una quotidianità che poi sogno proprio non è (Respiri). Nei dieci brani del disco c’è tutta la sua personalità: quella di compositore attento e poetico; di interprete felice e autentico; di poeta dello strumento che usa a mò di penna le sue tensioni spirituali e comunicative (Falling in your eyes) per entrare nel cuore dell’ascoltatore.

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