Marco Bardoscia: contrabbasso
William Greco: pianoforte
Dario Congedo: batteria
Simone Padovani: percussioni
Gabriele Mirabassi: clarinetto
Verona, Teatro Ristori – 16.11.23
Foto: Gabriele Lugli
Secondo appuntamento per la stagione jazzistica del Teatro Ristori di Verona, che vede sul palco il contrabbassista salentino Marco Bardoscia con il nuovo progetto Legnomadre uscito per l’etichetta Tuk Music di Paolo Fresu.
Bardoscia ci fa assaporare gli umori della musica brasiliana e cubana in un connubio quanto mai suggestivo.
La sera si apre con Legnomadre e Peace, il quintetto si scalda e con Peace entriamo già nel vivo del concerto: il giro di contrabbasso del brano rende evidente come l’artista salentino abbia ben chiara la direzione da offrire al concerto e alla sua musica.
Batteria e percussioni operano in maniera speculare lasciando spazio sia al contrabbasso che alle evoluzioni del clarinetto di Mirabassi. Rispetto all’album cogliamo la mancanza dell’Orchestra da camera di Perugia che provvedeva a creare un collante naturale e magnifico tra gli strumenti, introducendo una forte connotazione melodica.
Tutto ciò non spaventa il contrabbassista, che provvede a sviluppare un maggiore propulsione ritmica evidenziando principalmente il ruolo del suo strumento e della batteria e delle percussioni.
Con il brano Palo Santo le coordinate si orientano verso Cuba, con Madeira la serata esplode mettendo in risalto il controllo e la bellezza del timbro di Mirabassi e l’accompagnamento, sempre misurato, di Greco al piano. Da segnalare l’assolo di batteria e percussioni costantemente in perfetta coordinazione.
Sia nei momenti più concitati, che nelle traccie più intimiste, la cura del suono e la direzione dei musicisti è attenta e consapevole.
Il concerto si conclude con Chica y Nano, dalle tinte più tenui e levigate, che riesce a mettere in luce le sfumature e la bravura di tutti i musicisti tenuti insieme dalla guida impeccabile di Marco Bardoscia.
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