Massimo Barbiero: batteria, marimba, vibrafono, crystal bowls, gongs, wawedrums, Abetlon percussion
Autoproduzione – 2023
“Eros e Thanatos”, simboli che avevano già stimolato Freud, rappresentano forze in chiara contrapposizione, da una parte l’impulso vitale e dall’altra la spinta verso la morte. Il percussionista eporediese è sempre stato attratto dai contrasti, dalle antinomie. Si consideri che il suo gruppo più noto è denominato, appunto, Enten Eller, traducibile in Aut-Aut, come esplicitazione di una facoltà di scelta netta, senza possibilità di mediazione, fra due alternative. Per sviluppare questo tipo di problematica bi-direzionale, Barbiero si affida al suo armamentario strumentale, che va dal vibrafono alla marimba, da vari tipi di percussione alla classica batteria, anche elettronica, e inventa, esegue, tredici brani, riprendendo nei titoli i nomi dei segni dello zodiaco, più un finale fuori contesto, apparentemente, con un pezzo chiamato Il bacio.Analizzando la proposta in senso strutturale, si può affermare che Il musicista piemontese lavori su tre piani comunicanti, direttamente o indirettamente. Il versante timbrico è quello preminente. Barbiero esplora il suono dei suoi strumenti, come se non li avesse mai maneggiati, li accarezza o li percuote per approfondirne la natura, il senso, le potenzialità, prima di metterli in gioco. Già tramite questo genere di approccio, in un certo modo post-naif, viene realizzato un background espressivo, misterioso e/o magico, sottostante ad ogni composizione.Il secondo piano è quello legato alla melodia. In album precedenti non era raro trovare reinterpretazioni di tracce già presenti in altri dischi. Qui abbiamo, invece, una serie di nuove composizioni, stilisticamente omologhe alle produzioni targate Barbiero, con il consueto retrogusto malinconico o dolente, un impianto solido, ben articolato, e l’opportunità di espandere ulteriormente, i nuclei motivici, attraverso rielaborazioni tematiche circoscritte.
Il terzo piano è quello intuitivo/improvvisativo, privo, quasi, di punti di riferimento. Accanto a brani più definiti, come Leo o Virgo, si incontrano, per contro, pezzi, comeCancer, in cui le trame si materializzano e si evolvono in tempo reale. Non ci sono punti di appoggio, cioè, a cui aggrapparsi, come ad un salvagente in alto mare. Si procede a tastoni, guidati dall’istinto creativo del momento.
“Eros e Thanatos”, a conti fatti, è un brainstorming delle idee, delle urgenze emotive e delle sensazioni di Massimo Barbiero, trasmesse attraverso il mezzo più consono alla sua personalità di artista, gli strumenti a percussione. Il leader di Odwalla registra album in solitaria con una certa frequenza, infatti, quasi a voler documentare agli eventuali ascoltatori, ogni sua conquista o sconfitta, ogni sua meditazione filosofico-musicale. Quest’ultima incisione (tecnicamente molto curata), per concludere, contiene una musica in perfetta continuità con le precedenti prove in solitudine, ma aggiunge qualche nuovo e prezioso elemento, tale da farcela sentire necessaria, se non del tutto indispensabile.
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